Santelli chiude la campagna a Reggio: "Darò le deleghe alla città metropolitana"

La candidata del centrodestra vuole una "Regione rock", difende a spada tratta Raffa e afferma: "Abbiamo le mani libere"

I giochi ormai sono fatti. Le campagne elettorali chiuse. Adesso scatta il silenzio elettorale che accompagnerà i calabresi – si spera tanti – al voto di domenica 26 gennaio. Sono state tre le chiusure di campagna elettorale in città. Tre i big scesi in Calabria a dare manforte alle proprie liste e ai propri candidati: la Lega ha portato in riva allo Stretto Roberto Calderoli, mentre il segretario del Partito democratico, Nicola Zingaretti, in una Sala Calipari affollata, ha chiuso la corsa di Pippo Callipo.

A pochi metri di distanza dal Consiglio regionale, nella segreteria politica del deputato Francesco Cannizzaro, Jole Santelli ha invece potuto contare sulla presenza e sul sostegno di Giorgio Mulè, portavoce unico dei gruppi di Camera e Senato per Forza Italia. Insieme a lui, anche i rappresentanti di Udc, Luigi Fedele, e di Fratelli d’Italia, Massimo Ripepi. Non pervenuta invece la Lega che, come detto, era impegnata in altra manifestazione.

Jole Santelli, ancora con voce fioca, ha chiuso la sua campagna elettorale in tre città, Cosenza Vibo e Reggio, dove aveva anche aperto la sua corsa alla presidenza. Un messaggio chiaro, secondo Cannizzaro, che coccola la candidata tra sorrisi, baci, abbracci e occhi lucidi. Al momento di passargli la parola, il deputato reggino la definisce “brava, veloce, lungimirante, intelligente, determinante, visionaria, futuristica, e generosa”. Lei raccoglie l’affetto dei suoi. La chiamano già presidente. E lei fa gli scongiuri del caso. Dopo i ringraziamenti di rito si impegna con Massimo Ripepi che in precedenza aveva sollevato l’urgenza del passaggio delle deleghe dalla Regione alla città metropolitana. È una sorta di passaggio del testimone che sostanzialmente incorona Ripepi quale futuro candidato a sindaco.

Io queste deleghe ve le do subito, ma prima dovete vincere al Comune di Reggio Calabria”.

Ha parole d’amore per la città la Santelli che dice di volere “una Regione e una Calabria rock”, dicendosi disponibile anche ai consigli che la Lega sente di poter dare a queste latitudini, “l’importante – dice – è che questa terra diventi una terra di diritti e non di privilegi”. Poi l’abbraccio ideale a Giuseppe Raffa, risultato “impresentabile” secondo l’analisi sulle candidature della Commissione parlamentare antimafia presieduta da Nicola Morra: “In Calabria abbiamo fatto sei liste e l’unica cosa che sono riusciti a trovare è di aver comprato 4 mila euro di libri da un magistrato. Morra è talmente arrabbiato contro il mondo, e non solo con noi, anche col suo partito. Per Morra tutta la calabria è un orrore. Torni a Genova. Lui non sa la differenza tra Crotone e la Madonna di Polsi. Tornasse a casa sua. Morra aveva il dovere di dire quali erano i fatti contestati, aveva il compito per dovere di lealtà di dire di che cosa stiamo parlando. Questa è mistificazione. È una vergogna. Lezione di legalità a me non ne dai, io la legalità non la predico, la pratico. Ho sempre diffidato dei santoni dell’antimafia”. Solidarietà Raffa ne ha raccolta anche da Cannizzaro e da Mulè.

Quest’ultimo, ha sostenuto che Reggio rappresenta plasticamente il fallimento della Regione e della città. “Oggi hanno annunciato che arrivano 3 miliardi nelle tasche degli italiani, imbroglioni, fanno spot elettorali a due giorni dal voto. Undici milioni di italiani riceveranno 20 euro al mese, 0,66 centesimi al giorno. Prendono in giro il popolo. Vergogna”. Mulè ha parlato di “genocidio di civiltà” per significare l’emigrazione forzata dei giovani calabresi, definendo il programma della Santelli come “un vangelo” in cui ci sono scritte cose decisive per il rilancio della Calabria che “ha bisogno di normalità”. Critico nei confronti del reddito di cittadinanza, Mulè è convinto che “M5S e Pd qui fanno finta di litigare mentre a Roma si spartiscono le poltrone”.

Dal canto suo Francesco Cannizzaro ha parlato di una città sofferente, come la Regione. Si è augurato ironicamente che sia Falcomatà il candidato a sindaco del centrosinistra. Concludendo, rivolgendosi al centrosinistra, “Festeggiate stasera, perché stiamo arrivando”.