Sold out e risate al Cineteatro Metropolitano per "La commedia della tv"

Sold out e risate a gogò per “La commedia della tv”, il surreale ed ironico spettacolo teatrale targato “L’Amaca”

Sold out e risate a gogò per “La commedia della tv”, il surreale ed ironico spettacolo teatrale targato “L’Amaca”. Quello di domenica scorsa è stato l’ultimo evento dell’appassionante ed apprezzata stagione messa su dall’associazione culturale al Cineteatro Metropolitano.

C’è un fatto alla base de “La commedia della tv”, rappresentazione durata oltre due ore tenendo incollati con lo sguardo al palco, bocche sghignazzanti e corpi contratti per l’ilarità: i due protagonisti, Elvira Costarella e Benvenuto Marra, non si sa per quale motivo, vengono risucchiati dentro la tv.

Questo evento è stato il “là” ad una serie di originali gag, arricchite da musica live e simpatici costumi: una volta entrati dentro il piccolo schermo, trovano una tv “al contrario”, diametralmente opposta a quella solitamente vista, ad esempio, con un Alberto Angela ignorante o una Moana Pozzi casta. Ironica e surreale creatività ha caratterizzato lo spettacolo firmato come regia e sceneggiatura da Antonio Calabrò, che ha visto la partecipazione di una trentina di attori della compagnia de “L’Amaca” , così come la cura della recitazione affidata a Nanni Barbaro, la regia tecnica a Stellario Rato e la musica live alla “Sparacanali orchestra”.

«Questa ventesima rappresentazione de “L’Amaca” segna la fine della stagione in via Nino Bixio. Abbiamo messo su un cartellone che ha saputo coniugare sapere, divertimento e civismo, raccogliendo l’apprezzamento del folto pubblico presente in ogni appuntamento lasciandoci grande soddisfazione.

E, oltre  ad aver contribuito alla vita culturale cittadina, siamo contenti anche per il nostro gruppo che era già affiatato e lo è diventato ancora di più, tra prove, spettacoli ed altri momenti passati con la voglia di stare insieme. Non lasciamo e raddoppiamo, nelle prossime settimane organizzeremo nuovi eventi, sempre convinti che il buonumore paga sempre» è il commento di Calabrò.