Spingi e respira’: un inno al ciclismo scritto e interpretato da Lorenzo Praticò.


Sabato 12 Aprile al Teatro ‘Siracusa’ di Reggio Calabria, alle ore 21:00, per il secondo appuntamento della Stagione teatrale RivelAzioni – Horcynus Festival 2014, va in scena un inno al ciclismo che diventa emozione pura e insieme racconto di formazione e maturazione.Note dell’autore.Spingi e respira nasce dall’ incontro con un quadro di William Blake che raffigura un ciclista. Non so cosa sia successo davanti a quel dipinto ma è stato come se all’improvviso io quel ciclista lo stessi sentendo respirare. E gli sono corso dietro.Nasce dal rapporto tra me e mio padre, che non è un ciclista ma pittore e scultore invece sì; e soprattutto è un padre… Nasce dalla ricerca di parole e di gesti che si adattino meglio alla vita e ai suoi tempi.E come nella migliore delle tradizioni nasce da un amore non corrisposto.Poi dentro sono apparsi come evocati nuovi personaggi: Sara, scomparsa prematuramente e primo amore del padre; la mamma, premurosa e discreta; il Campione, bello e antipatico; Fiorenzo Magni, il Terzo Uomo del ciclismo italiano, recentemente scomparso.Spingi e respira è un racconto teatrale ambientato nel mondo del ciclismo.Basta vedere le passioni e le polemiche che si scatenano ad ogni Giro d’ Italia per capire come questo mondo accenda ancora oggi, nonostante le rombanti motociclette, gli animi e i sogni degli uomini. La bicicletta è il primo destriero di cui abbiamo memoria e quasi il minimo contatto possibile con la terra e “non so andare neanche in bicicletta” è una frase che suscita incredulità nella maggior parte dei bambini. “E le impennate? Le sgommate? Le gare?”. Credo di avere ancora qualche segno di sgommate non perfettamente calibrate. E anche gli adulti, che siano campioni sportivi o semplici amatori, subiscono il fascino della bicicletta. Se qualcuno avesse domandato a Magni il perché di tutto questo interesse probabilmente avrebbe risposto che “nel ciclismo c’è la vittoria e la sconfitta, la passione e il dubbio, l’amore e l’amicizia, e la lotta e il sudore e il sangue, le risate e le lacrime, insomma … c’è la vita.”Ancora una volta affido parte della narrazione ai suoni del mio dialetto.Sono convinto, oggi come ieri, della bellezza e dell’incisività teatrale del dialetto reggino e ho sentito la necessità attoriale e drammaturgica di farlo risuonare vivo e attivo nel rapporto tra il ciclista e i suoi genitori e soprattutto negli insegnamenti e nella memoria del padre.Prevendita e prenotazioni:Presso il botteghino del Teatro Siracusa0965/811222info@teatrosiracusa.itScritto e interpretato da Lorenzo PraticòProgetto grafico e scenografico: Giuseppe Praticò e Marcella PraticòMontaggio video: Lucio LepriIllustrazioni del “Racconto di Sara”: Fabrizio De MasiRegia di Lorenzo Praticò e Gaetano TramontanaProduzione Lorenzo Praticò & SpazioTeatro