Spirlì contro Speranza: 'Incapacità di gestire l'operazione Calabria. Si dimetta'

Gaudio, l'ultima goccia che fa traboccare il vaso. Secondo il Presidente Spirlì: "Deve finire il commissariamento e deve dimettersi Speranza"

Tour di interviste per Nino Spirlì. Il presidente facente funzioni della Regione Calabria che, già nei giorni scorsi, si era mostrato molto presente sui canali nazionali, oggi si è fatto in quattro per rispondere alle domande della stampa curiosa di conoscere la sua versione sulla rinuncia di Gaudio.

Una ferrea difesa della Calabria, è questa la linea portata avanti costantemente e senza tentennamenti da Spirlì che ha parlato in diretta anche ai microfoni di CityNow.

La rinuncia di Eugenio Gaudio al ruolo di commissario ad acta

«Non è – ha esordito Spirlì – un pomeriggio di buone notizie. Si tratta di una grande delusione e un grande dolore. La giustificazione offende le nostre città. Si è creato un momento di imbarazzo».

«Siamo disponibili – ha sottolineato il presidente ff – a una gestione unitaria condivisa col Governo, affinché la sanità sia amministrata dai Calabresi. Noi non abbiamo attivo un piano attivo di emergenza Covid e chiarisco per l’ultima volta: siamo esclusi da 11 anni da questa gestione».

Le parole rivolte al ministro Speranza

«Deve finire il commissariamento e deve dimettersi Speranza. Tutti i Calabresi devono dire basta.

È imbarazzante l’incapacità da parte del Governo e del Ministro di gestire “l’operazione Calabria”. Noi non siamo ‘ndranghetisti, basta con questo pregiudizio. Difenderò la Calabria – ha detto Spirlì – fino all’ultimo giorno, da presidente di passaggio, in questo palazzo. Se la Regione può gestire tanti importanti settori, mi chiedo perché non dovrebbe gestire la Sanità. Chiedo al Governo una persona onesta che sia insieme a noi, che ci consegni una sanità vera non solo per il Covid ma anche per le altre patologie».

L’appello di Spirlì ai calabresi: “Recuperiamo l’unità”

«Non serve – ha concluso Spirlì – andare nelle piazze, serve fidarsi dei propri rappresentanti. Non è facile dare risposte per come voi le chiedete, perché abbiamo le mani legate. Informatevi prima di far partire la rabbia. Noi non vogliamo nomi, vogliamo che ospedali e medicina di base funzionino. L’assistenza a casa è fondamentale. Basta non ne possiamo più, scrivetelo  – ha detto rivolto ai calabresi – anche sui profili. Recuperiamo l’unione dei calabresi. Dobbiamo essere uniti a prescindere dai sentimenti».