La storia di Claudia: "Vi racconto la Cina, così hanno sconfitto il coronavirus. I tempi..."

"In Cina il lockdown è avvenuto quasi due mesi fa - ci racconta la giovane reggina - e adesso la situazione sta ritornando lentamente alla normalità"

Italia e Cina, andata e, per il momento, ritorno. Nell’attuale emergenza mondiale legata al coronavirus ci sono anche storie come quella di Claudia Buonafede. Reggina doc, ma, da qualche anno, sempre più cittadina di un mondo che ci appare decisamente più vasto di quanto non sia. Uno slancio che, una volta finito il Liceo, l’ha portata prima a Milano e, a settembre, in Cina, primo focolaio di una pandemia che ha finito col mettere in ginocchio l’intero globo.

“Ho iniziato un percorso di due anni a Pechino per perfezionare l’apprendimento della lingua. Lì ho trovato una cultura ed una civiltà profondamente diverse da quelle a cui ero abituata, ma di cui subito mi sono innamorata”. 

Claudia, adesso, è rientrata a Reggio, precisamente il 10 gennaio, poco prima che la situazione legata al Covid-19 deflagrasse.

“Avevo programmato di rientrare una volta finite le lezioni, cosa che ho regolarmente fatto. I problemi, logicamente, sono arrivati successivamente, nel momento in cui sarei dovuta rientrare in Cina, perché lì logicamente il virus aveva iniziato massicciamente a diffondersi. Tutt’ora non so quando potrò farlo, anche se da Pechino arrivano buone notizie”.

A Wuhan, infatti, la situazione inizia a stabilizzarsi: ma come, dall’altra parte del mondo, si è arrivati a questo risultato?

“In Cina c’è stata una serrata totale. Molto più dura, anche in virtù del sistema politico vigente, di quella italiana. Il lockdown è avvenuto il 26 gennaio: tutte le attività sono state logicamente chiuse ma non solo. I cittadini potevano uscire di casa solo ed esclusivamente una volta la settimana per recarsi a fare la spesa ed in specifici orari. Un blocco totale ma che, anche se apparentemente eccessivo, ha dato frutti. Adesso la situazione sta tornando alla normalità, a due mesi dallo stop totale: gli uffici sono tornati in funzione e le persone possono nuovamente uscire di casa senza limitazioni giornaliere. Devono, tuttavia, restare nei dintorni delle proprie abitazioni, con i collegamenti fra le regioni che sono attualmente ancora limitati”. 

Su quando potrà rientrare in Cina, Claudia non ha certezze.

Ovviamente le istituzioni temono il contagio di ritorno. Al momento potrei rientrare a Pechino, ma dovrei osservare la quarantena obbligatoria imposta dallo Stato ed in un momento in cui le Università sono chiuse non credo abbia molto senso. In ogni caso i nostri docenti, tramite la piattaforma WeChat, si tengono aggiornati sulle nostre condizioni di salute ed auspicano una riapertura per il mese di maggio. Spero, comunque, di poter tornare presto, proprio perché ero molto felice di quest’esperienza in questo nuovo mondo”.

Una storia, dunque, nella storia di una pandemia che ha reso il mondo ancora più piccolo di quanto non sia. Una cosa che Claudia, di certo, sa molto bene. 

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