Studenti della Mediterranea in visita ai campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau

"Ponti che colleghino il nostro presente col nostro passato, per ricordarci che non possiamo dimenticare"

Nel giorno della visita dei campi di sterminio in Polonia da parte del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è bene ricordare che si è da poco conclusa l’XI edizione del “Viaggio della Memoria”, organizzata dal Movimento Contaminiamo i Saperi e dal MICHR della Mediterranea, in collaborazione con l’Università polacca “Cracow University of Economics”.

L’iniziativa ha visto partecipare attivamente un nutrito gruppo di studenti universitari reggini, guidati dal Prof. Angelo Viglianisi Ferraro, docente dell’ateneo di Reggio Calabria oltre che di varie università straniere, con il supporto di alcuni validi collaboratori del Movimento.
Molti degli studenti partecipanti all’iniziativa hanno potuto godere di una borsa di studio finanziata dall’Università reggina, utilizzando fondi ministeriali per la mobilità europea.

Atterrati a Cracovia, i partecipanti hanno potuto visitare il centro storico, dichiarato dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità e in particolar modo la nota Piazza del mercato “Rynek Glowny”, situata sulla riva del fiume Vistola. Questa rappresenta il principale centro culturale, artistico, universitario e turistico ed è considerata la piazza medievale più grande d’Europa.

I giorni successivi sono stati dedicati alla visita del Castello di Wawel, della Cattedrale, del quartiere ebraico, del ghetto, delle miniere di sale e del Museo Nazionale che ospita l’enigmatico dipinto della Dama con l’ermellino di Leonardo da Vinci.

Presso il Dipartimento di Diritto Civile della “Cracow University of Economics”, si è svolta la Spring School in “Artificial Intelligence, law and environment” con la partecipazione di docenti e studenti di varie nazionalità. A prendere la parola in una ricca tavola rotonda sono stati insigni studiosi che si sono confrontati sul punto.

L’idea è stata quella di presentare un’analisi su un tema attuale, evidenziandone i rischi e i benefici.

Gli interrogativi su cui i giuristi si sono soffermati, sono molteplici: come funzionano i software d’intelligenza artificiale? Dobbiamo preoccuparci per il futuro sviluppo di tali tecnologie? La storia ci può aiutare nella ricostruzione del lungo percorso che idee e concetti hanno compiuto per prendere forma nelle tecnologie che adoperiamo.

D’altro canto, il dibattito attuale è più vivo che mai, e assistiamo alla nascita e allo sviluppo di nuove discipline e campi d’indagine che a loro volta producono interpretazioni specifiche informate da altrettanti specifici background culturali, grazie alle quali contribuiscono ad arricchire il tavolo del confronto.

Gli studenti hanno avuto modo d’interagire con giuristi italiani e polacchi interamente in lingua inglese, manifestando le proprie riflessioni sui diversi temi trattati e grande apprezzamento per l’iniziativa.

Il viaggio si è infine concluso con la visita di Auschwitz e Birkenau, campi di concentramento noti in tutto il mondo e Patrimonio dell’umanità UNESCO dal 1979.

Shoah, Olocausto, Sterminio degli Ebrei, Auschwitz. Bastano queste parole per riportare alla mente di ognuno di noi una serie d’immagini tragiche. Abbiamo visto film, letto libri, sfogliato antiche fotografie, visitato musei e sentito persino storie in prima persona da alcuni sopravvissuti dei campi di concentramento.

Ognuna di queste parole porta con sé un carico di dolore, come una ferita ancora aperta nel cuore e nello stomaco di ogni essere umano. Ed è bene che questo non cambi mai. È importante non dimenticare la tragicità dello sterminio di milioni di esseri umani tra il 1939 e il 1945, perché dagli errori del passato si impara sempre qualcosa e, in un periodo storicamente delicato come quello che stiamo vivendo, è bene ricordarsi quanto è successo e cercare di non dimenticare mai.

Il “Viaggio della Memoria”, definito “pellegrinaggio laico” rappresenta una tappa fondamentale per ogni essere umano, soprattutto se studente, anche solo per rendersi conto di quanto è successo e di non dimenticare mai perché la memoria dell’abisso può evitare che l’abisso si ripeta.

Conoscere la storia non è solo indispensabile per leggere meglio nel presente quei fili e quelle eredità che lo legano al passato, ma è anche un’azione politica e morale irrinunciabile nel processo di formazione del pensiero critico e di tutto quello che oggi chiamiamo “cittadinanza consapevole, democratica e attiva”. Occorre dunque fermarsi a riflettere sul presente e opporre alle parole “chiusura ed esclusione”, quelle di “apertura e inclusione”. È giunto il momento di abbattere i muri e gettare i ponti, ponti verso il prossimo e dunque verso un futuro, aperto, tollerante e inclusivo.

Ponti che colleghino il nostro presente col nostro passato, per ricordarci che non possiamo dimenticare.

(Resoconto di Chiara De Marco, laureanda del DIGIES e collaboratrice del MICHR).