Tonnara di Palmi zona rossa, la voce degli imprenditori: 'Scelta superficiale e inaccettabile'

"Chi viene dal nord e sente zona rossa per meno di 10 casi si mette a ridere". Il commento di un imprenditore palmese all'ordinanza regionale che dispone la 'mini zona rossa'

La situazione Covid-19, in provincia di Reggio Calabria, ha creato non poca confusione.

Il 18 giugno 2020, il sindaco di Palmi ha annunciato la presenza di due casi di rientro. Nelle 48 ore successive i positivi sono quadruplicati. E, come spesso è accaduto anche in passato, nella tarda sera di ieri, domenica 21 giugno, la Regione ha emesso una nuova ordinanza che ‘chiude‘ alcuni quartieri del Comune di Palmi.

“Limitazione agli spostamenti nella zona della Tonnara per un breve periodo, dalle 00.00 di lunedì 22, e fino alle 14.00 di venerdì 26, salvo revoca anticipata qualora ce ne fossero le condizioni”.

Recita così l’ordinanza che ha fatto storcere il muso a molti calabresi. Questa sera ne abbiamo discusso in diretto con un imprenditore del luogo, Domenico Parisi, gestore del Lido Tahiti. Lo stabilimento balneare, famoso in tutta la provincia ricade proprio in quella ristretta fascia compresa nella ‘mini zona rossa’ imposta dal Presidente Jole Santelli.

6 km blindati, cosa ne pensano residenti e imprenditori

“La situazione non è così grave come si sta lasciando credere. I casi di coronavirus registrati nel nostro comune sono 2 che, in seguito, hanno infettato alcuni parenti. Si tratta di persone di una certa età che quasi non escono di casa e non partecipano di certo alla vita dei locali. 

La parte commerciale della Tonnara di Palmi non era assolutamente lesa, perchè la zona residenziale si trova da tutt’altra parte. In 800 metri di lungomare i residenti saranno 4-5. È inaccettabile chiudere un intero comune per meno di 10 casi”. 

Domenico spiega ai microfoni di CityNow:

“Viviamo al sud dove, fino ad ora, non era successo molto. Sapevamo però che, con l’arrivo dell’estate, i casi sarebbero tornati visto che molti nostri amici e parenti sarebbero tornati nella loro terra di origine. Non essendo più abituati a sentir parlare di casi pensavamo non ci dovessero più essere. Un solo caso qui diventa ‘anormale’, ma non dimentichiamo che, ancora oggi, a Milano se ne registrano circa 200 al giorno”.  

A seguito dell’ordinanza Santelli la Tonnara di Palmi è blindata e le attività commerciali, gli imprenditori ed i cittadini si trovano a vivere un vero e proprio dramma. In queste settimane la vita era ripartita con tutte le dovute precauzioni. Adesso i 4 giorni di stop graveranno non solo sulle tasche degli imprenditori, ma anche sulla reputazione dell’intera provincia e della regione che in poche ore si sono trovare ad esser state nominate ‘Prima nuova zona rossa d’Italia’.

La ratio di questa chiusura, inoltre, crea un precedente per i casi futuri. Cosa accadrà nei mesi di luglio e agosto quando i rientri aumenteranno e, probabilmente, anche i casi? Si procederà a via di ‘mini zone rosse’ tra i comuni? Per il momento non si sa ancora cosa ne sarà di Palmi nei prossimi giorni. I tamponi a tappeto sono già partiti ed i risultati determineranno se riaprire o meno i quartieri posti in isolamento.

“Questa chiusura per noi non è legittima – spiega l’imprenditore palmese che si fa portavoce dei suoi colleghi. In Calabria siamo da sempre in crisi e, questa estate, sapevamo già sarebbe stata segnata. Per 2 famiglie non è possibile chiudere tutto, anche perchè la popolazione si è dimostrata molto responsabile. Oggi tutti sono andati a fare i tamponi. La Regione ha adottato una scelta che va contro gli operatori che si erano rimboccati le maniche. Nessuno in Italia ha preso queste misure draconiane che non sono neanche richieste dallo Stato. Ciò che sappiamo è che noi ci siamo andati di mezzo”.

In diretta su CityNow, Domenico Parisi racconta anche la triste conversazione avuta con una cliente del suo stabilimento:

“Una signora, in spiaggia, mi ha detto ‘Domenico io parto e torno a Milano’. Sono rimasto basito, le ho detto ‘Ma come signora a Milano, lì ci sono ancora più di 100 casi al giorno’. In Calabria siamo abituati a vivere sempre in tempesta, ma questo non ci voleva. Siamo stati, in tutta questa pandemia, il fiore all’occhiello dell’Italia ed ora, la piccola Palmi è la prima zona rossa.  Nel prendere questa decisione sono stati molto superficiali”. 

Nel corso dell’intervista a CityNow, l’imprenditore palmese offre a chi lo sta seguendo anche uno spiraglio di speranza:

“Per fortuna, chi viene dal nord e sente 6 casi si mette a ridere. La gente sui social ha risposto e sono tutti dalla nostra parte. Ho ricevuto, anche in queste ore, tantissime telefonate di prenotazioni. Credo che adesso, la Regione Calabria debba spendere 5 minuti del suo tempo e 4 parole a nostro favore. Abbiamo subito un’ingiustizia. Invito i miei colleghi e tutta la Calabria a ribellarsi. Noi viviamo tutto l’anno di questi 2 mesi d’estate, non ci possono essere strappati via in un momento in cui, peraltro, il virus non ha stessa forza di prima. L’estate stava andando benone”.