Tre reggini alla Biennale di Filicudi: “Felicissimi perché il Sud si muove attraverso la creatività” - FOTO

di Vincenzo Comi - Una “biennalina”. Così vie

di Vincenzo Comi – Una “biennalina”. Così viene chiamata affettuosamente dai più assidui frequentatori la mostra d’arte di Filicudi, giunta quest’anno alla sua undicesima edizione. Viene definita come “la più piccola biennale al mondo”.

Incastrata tra la più lontana Alicudi (per chi viene dalla Calabria) e Salina, Filicudi è indubbiamente una delle mete più affascinanti dell’arcipelago delle Eolie.

Con la sua unica e sola strada asfaltata che collega Filicudi Porto, Valdichiesa, Pecorini, Canale e Rocca di Ciavoli, l’isola conquista anche il turista più scettico attraverso la sua disarmante semplicità.

I 200 filicudari che popolano l’isola durante i dodici mesi dell’anno devono ‘sopportare’ l’arrivo di oltre 3.000 turisti nella stagione estiva. C’è chi viene solo per un tuffo, chi per un’escursione, chi per un breve soggiorno di totale relax e chi invece per visitare l’ormai famosa “più piccola biennale al mondo“, quella di Filicudi.

Un evento davvero originale, in cui trovano spazio opere di artisti emergenti posizionate accanto a quelle di già noti scultori, designer, pittori, fotografi, architetti ed artisti vari.

L’evento, da un’idea di Adriana e Jacques Basler, nasce nel ‘96.

“E’ nato tutto per caso, una sera tra amici abbiamo fatto una prima mostra – spiega emozionato  Jacques Basler – Avevo un po’ di timore per questa edizione ma sono contento. E’ tutto perfetto.”

Una cinquantina gli artisti che hanno partecipato alla tre giorni di Filicudi, l’isola più creativa del Mediterraneo.

Tra questi, tre sono reggini, Paolo Genoese, Mauro Laruffa e Riccardo Melito.

“Ho scoperto questa bella realtà grazie ad una mia cara amica – spiega Paolo Genoese – Ho coinvolto subito Mauro e Riccardo creando insieme l’opera “Filicudi” realizzando così un legame con l’isola. E’ un lavoro site specific ognuno con il suo progetto. Ho curato l’audio che documenta il comunicare delle balene e creato il video mapping. L’isola invece è stata ideata da Mauro Laruffa e animata dalle barche in legno di Riccardo Melito. Vedere tanti bambini innamorati del nostro progetto, conoscere nuove persone e vedere che il sud si muove attraverso la creatività è davvero emozionante.”

Un modo tutto nuovo per imparare a riscoprire la bellezza di Filicudi.

“E’ bello che la biennale di quest’anno si sia avvicinata al grande pubblico con questa nuova location – spiega l’ex On.Francesco Rutelli – L’isola di Filicudi suscita creatività e accende un legame speciale con la natura, soprattutto con il mare. Il rapporto tra arte, ingegno e questa terra così singolare ha dato luogo ad una ‘biennalina’ che riserva molte sorprese.”

Il nuovo spazio concesso dall’hotel Phenicusa situato a pochi metri dal porticciolo di Filicudi ha permesso ai molti turisti di conoscere un evento che fino alla passata edizione si svolgeva all’interno di una casa privata.

“Gli affezionati alla biennale ci hanno riempito di complimenti – afferma soddisfatto uno degli organizzatori Francesco Pessina – Abbiamo adottato una strategia di comunicazione più ampia rispetto alle passate edizioni e questi sono i risultati. Vorrei ringraziare i tre artisti di Reggio Calabria per l’interesse dimostrato in questi giorni e per l’attenzione, l’entusiasmo e l’amore che hanno manifestato.”

Un mix tra arte, scultura, pittura, installazioni e fotografia che coinvolge ogni anno migliaia di aficionados.

“E’ una delle serate più importanti per noi che qui trascorriamo ogni anno il ferragosto – spiega Barbara Palombelli – Grazie alla Biennalina di Filicudi si scopre quello che è l’occhio dell’arte su questa meravigliosa isola. Quest’anno si è spostata in una location diversa e mi sembra geniale l’idea di voltare pagina dedicando l’evento anche ai non addetti ai lavori.”

foto di Raffaele Melito