Stretto di Messina: rispolverato il progetto dell’ingegner Saccà del tunnel sottomarino

I dettagli del progetto

Ieri le parole del premier Conte che (ri) propone tra le ipotesi di collegamento delle due sponde dello Stretto, il tunnel sottomarino presentato dall’ingegner Giovanni Saccà al ministero per le infrastrutture nel 2017. Oggi parla l’ingegnere che ideò quel progetto:

“È rimasto agli atti – ha spiegato l’ing. Saccà all’AGI – ma noi abbiamo oggi la possibilità e gli strumenti per mettere in atto ciò che scrisse nel 1870 l’ingegnere Albero Carlo Navone  quando ipotizzò un tunnel sottomarino da realizzarsi tra Villa San Giovanni e Ganzirri, con una visione che, 150 anni dopo, consideriamo ancora moderna”.

Nello Stretto, secondo gli esperti, c’è una ‘Sella’ tra Villa San Giovanni e la Contrada Arcieri di Messina che permetterebbe la costruzione del tunnel.

“È una zona poco profonda – prosegue Sacca’ – che indica una continuità montuosa tra l’Aspromonte in Calabria e i Peloritani in Sicilia”.

La Sella dello Stretto si trova a una profondità di 170 metri ed è larga 2 km. Scendendo a 50 metri si può scavare un tunnel subalveo impiegando strutture offshore, piloni e) inseriti su un terreno che qui si trova solo a circa 100 m sotto il livello del mare.

Il tunnel costituirebbe un prolungamento del contratto di programma che riguarda la galleria Gioa Tauro-Villa San Giovanni.

“Si tratta di allungarla per 4 km – spiega ancora all’AGI Sacca’, dirigente del gruppo Fs e presidente della commissione Infrastrutture dell’ordine degli ingegneri della Lombardia – e farla risalire in Sicilia per altri 17, fino a farla collegare con i binari ferroviari per Catania e Palermo, con due stazioni sotterranee nel comune di Messina”.

E per l’attraversamento per i veicoli, Sacca’ ipotizza «un secondo tunnel, ma più corto», da realizzare dopo quello ferroviario.

Quanto ai tempi di realizzazione e ai costi, il tunnel verrebbe realizzato in circa 5 anni, con un esborso di 1,5 miliardi di euro, a cui «bisognerà aggiungere il costo di tutte le opere accessorie che dovranno essere realizzate sia in Calabria sia in Sicilia (nuove stazioni eccetera) e ovviamente le opere compensative che per queste verranno richieste». Il progetto solo tunnel, rispetto al ponte a campata unica di 3.300 metri, prevede «una riduzione consistente degli espropri, un minore impatto ambientale» rispetto al ponte a campata unica di 3.300 metri, approvato dal Cipe, minori costi di gestione e manutenzione e di manutenzione ordinaria e straordinaria; minore dipendenza da condizioni meteorologiche».

Sul perchè non sia stato ancora costruito, se così conveniente, risponde:

“Mussolini voleva il ponte – risponde Sacca’ – Berlusconi voleva il ponte, il ponte è un simbolo. Il tunnel non lo vede nessuno”.