Reggio, furto d’acqua al Comune? Veronese: ‘Le dichiarazioni di Brunetti aggravano la vicenda’
"L’obbligo dei contatori idrici negli edifici pubblici è chiaro e per legge. il comune non è al di sopra delle regole" la replica alle dichiarazioni del vicesindaco reggino
19 Giugno 2025 - 20:11 | Comunicato Stampa

Le recenti affermazioni del Vice Sindaco Brunetti, secondo cui “l’ente Comune non ha l’obbligo di mettere i contatori dell’acqua nei suoi edifici e le somme dell’acqua consumata per se stesso non vanno messe in bilancio”, non solo sono errate sul piano giuridico e amministrativo, ma finiscono per aggravare una vicenda già seria, anche alla luce del fatto che lo stesso Brunetti ha avuto la delega all’idrico per quasi due intere legislature.
Occorre ricordare al Vice Sindaco che sì, è obbligatorio – per legge – installare contatori dell’acqua in scuole pubbliche e private, e che i relativi costi sono a carico degli enti locali (comuni o province). Questo è stabilito in modo inequivocabile dalla Legge n. 23 del 1996 sull’edilizia scolastica, che impone:
- l’installazione dei contatori per garantire la corretta misurazione dei consumi;
- la responsabilità diretta del Comune (per le scuole primarie e secondarie di primo grado) o della Provincia (per quelle superiori) per la gestione, la manutenzione e il pagamento dei consumi idrici;
- la necessità di assicurare trasparenza, controllo e corretta allocazione delle risorse pubbliche.
A ciò si aggiunge il DPCM del 4 marzo 1996 e il D.Lgs. 152/2006, che impongono la presenza di contatori individuali anche per le unità abitative, le attività produttive e i servizi pubblici. Non si tratta di una facoltà, ma di un preciso obbligo normativo.
Obbligo di inserire i consumi nel bilancio comunale
Inoltre, contrariamente a quanto sostenuto, l’acqua consumata dal Comune per i propri edifici e servizi interni va inserita nel bilancio. Lo prevede il principio di universalità e integrità del bilancio: tutte le entrate e le spese devono essere registrate. A conferma, la Corte dei conti ha più volte ribadito che anche i costi “interni” devono essere tracciati e contabilizzati, per garantire il rispetto dei principi di responsabilità, efficienza e trasparenza dell’azione amministrativa.
Negare questi obblighi, oltre a costituire una pericolosa disinformazione, è un messaggio gravissimo per i cittadini, che ogni giorno devono rispondere a regole precise, mentre il Comune pretenderebbe di gestire risorse pubbliche senza controllo, senza misura e senza responsabilità.
Il Comune non può essere al di sopra delle regole: deve esserne il primo garante.