Grillo e il voto ai 16enni, Marziale: 'De Raho e Scarpinato si dissocino'

"Due massimi esponenti del diritto non possono sottovalutare le ricadute che una proposta simile implica". Le parole del sociologo

“Ancora una volta il comico Beppe Grillo, garante del M5S, ha inteso rilanciare l’ipotesi del voto ai sedicenni. Non v’è dubbio che la boutade è meramente propagandistica, considerato il periodo elettorale, ma è pericolosissima e va bloccata sul nascere”.

È quanto dichiara il sociologo Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori e già Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria.

“I due anni che intercorrono tra 16 e 18 anni – spiega il sociologo – sono fondamentali al processo di sviluppo cognitivo e biologico dell’individuo, nonostante pressioni culturali tendenti ad adultizzarli sempre più precocemente, come quelle proposte di legge per riconoscere ai sedicenni la patente dell’auto e il permesso di caccia. Tenendo presente che l’Italia è fra i paesi europei con la soglia più bassa per il consenso sessuale, non credo si debbano fornire ulteriori spiegazioni al comico sul fatto che la battutona potrebbe involontariamente offrire un assist a chi, invece, li desidera grandi appena nati”.

“Ciò che invece diventa interessante – continua Marziale – è sapere se due importanti magistrati, del peso di Federico Cafiero de Raho e Roberto Scarpinato, candidati con il M5S in Calabria, la pensino come il loro garante. Con il procuratore de Raho ho condiviso molteplici confronti istituzionali al tempo in cui egli era procuratore capo di Reggio Calabria ed io garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza e molto sappiamo, entrambi, di come proprio carpendo l’immaturità di certi soggetti le organizzazioni criminali finiscono per fascinare ed arruolare minorenni tra le loro file. Non credo in pochi anni da quei confronti lo stato delle cose sia cambiato. Dunque, c’è da aspettarsi una presa di posizione pubblica di distanziamento dalla proposta di Grillo, perché in tema di trattazione di argomenti così delicati il silenzio può risultare dannoso”.

Per il sociologo, infine:

“De Raho e Scarpinato sono due massimi esponenti del diritto, che si fonda sulla conoscenza dell’uomo, del suo meccanismo interiore delle emozioni, pertanto non possono sottovalutare le ricadute che una proposta del genere implica e giacché hanno deciso di fare il salto in politica, allora come calabrese, dove sono candidati, chiedo di conoscere il loro pensiero”.