Sorpresa al Comune: Reggio…si Lega? Primo partito in consiglio (con il Pd)
Dalla sconfitta alle elezioni comunali del 2020, alla recente campagna acquisti compresi 2 ex fedelissimi di Falcomatà
08 Gennaio 2024 - 18:28 | di Redazione

‘Passa pa casa’. Così Giuseppe Falcomatà, spumante in mano, nell’ottobre 2020 salutava ‘affettuosamente’ il leader della Lega Matteo Salvini pochi minuti dopo l’ufficialità della rielezione al ballottaggio nei confronti di Nino Minicuci. Poche ore più tardi, la passerella sul Corso Garibaldi al grido di ‘Reggio non si Lega’ e con ‘Bella ciao’ che risuonava per le vie del centro.
Da allora sono passati poco più di 3 anni ma sembra preistoria, per i fatti accaduti dentro e fuori Palazzo San Giorgio. Falcomatà ha ripreso le redini due mesi e mezzo fa dopo la lunga sospensione e l’assoluzione in Cassazione, settimane infuocate con il terzo tempo che fatica a concretizzarsi e la giunta monca del sindaco che ha causato l’insurrezione di tutta la maggioranza.
Tanta acqua sotto i ponti anche per la coalizione di centrodestra, che ha visto in questi anni modifiche, cambi di casacca..e anche sorprendenti innesti migrati dalla maggioranza.
Massimo Ripepi tra i primi a cambiare casa. Eletto con Fratelli d’Italia, dopo un paio di ‘mutamenti’ oggi Ripepi fa parte del Gruppo Misto in attesa di abbracciare il nuovo progetto di Stefano Bandecchi, con vista ovviamente sulle prossime elezioni comunali. Saverio Anghelone, eletto con ‘Cambiato con Toti’, fa parte oggi di ‘Noi Moderati’, forza politica nata nel 2022 e che ha in Maurizio Lupi il presidente.
Gli ingressi più sorprendenti però sono avvenuti negli ultimi mesi. Dopo la brusca rottura con Giuseppe Falcomatà avvenuta oramai un paio di anni fa, gli ex fedelissimi del sindaco Armando Neri e Mario Cardia hanno cambiato non solo partito ma anche coalizione, passando nella Lega di Salvini.
Una trasformazione radicale, evidentemente figlia (oltre che delle frizioni personali con Falcomatà) anche di un progetto politico di centrosinistra che non convinceva più Neri e Cardia. Se il passaggio dei due all’interno della Lega partiva da lontano (le prime trattative risalgono a diversi mesi fa), nelle ultime settimane si è concretizzato il passaggio sempre dentro il partito di Salvini di Nino Caridi.
L’ex consigliere di Forza Italia ha seguito lo stesso percorso del fidato Giuseppe Mattiani, consigliere regionale che ha compiuto lo stesso tragitto poche settimane prima di Caridi. Con l’ingresso di quest’ultimo, si è conclusa (almeno per il momento) la ‘campagna acquisti’ della Lega che ha fatto salire da 2 a 5 i componenti, con i 3 volti nuovi che si sono aggiunti al capogruppo Giuseppe De Biasi e al già candidato a sindaco Nino Minicuci.
Un gruppo nutrito, diventato il primo in consiglio comunale assieme all’incandescente (complici le scintille con Falcomatà) Partito Democratico: segue a quota 4 il gruppo Democratici e Progressisti, anche se in questo caso sarebbe più corretto parlare di ‘2+2’.
Nino Castorina e Filippo Burrone infatti hanno preso una strada diversa all’interno del gruppo, ovvero quella di fedeltà all’amministrazione comunale, rispetto al capogruppo Marcantonio Malara e Giuseppe Nocera che hanno notificato l’appoggio esterno su impulso del leader Nino De Gaetano. A quota 3 consiglieri invece Forza Italia, una pedina in meno per il capogruppo Federico Milia dopo il recente trasloco di Caridi all’interno della Lega.
Per il partito di Salvini, all’interno del consiglio comunale reggino, un gruppo nutrito che dovrà misurarsi (alla pari di alleati e avversari) come sempre con il consenso popolare. La Lega negli scorsi a Reggio e in Calabria, cosi come nel resto d’Italia ha vissuto un exploit di preferenze che ha portato il partito a designare il candidato sindaco alle comunali del 2020, Minicuci, poi sconfitto da Falcomatà al ballottaggio.
A quattro anni di distanza però, la situazione è decisamente cambiata con il Carroccio che arriva da appuntamenti elettorali falliti clamorosamente con risultati decisamente negativi.
Da capire quale sarà la reale forza della Lega in riva allo Stretto alle prossime elezioni comunali, di conseguenza quanto peserà concretamente alle urne l’innesto in questi mesi di Neri, Cardia e Caridi. Salvini spinge con forza sulla realizzazione del Ponte sullo Stretto e di altre infrastrutture (ammodernamento S.S. 106) per riottenere la simpatia dei reggini.
Vedremo se Reggio si ‘legherà’ o meno…
