Reggina: mister, è evidente che gran parte del merito è tuo

Una rivoluzione tecnica, tattica, anagrafica e soprattutto di atteggiamento. Così è avveuta la trasformazione degli amaranto

Reggina Torrisi

La Reggina chiude il 2025 regalandosi un Natale più sereno e nuove certezze per il girone di ritorno. Il grande equilibrio che caratterizza il girone I consente agli amaranto di ritrovarsi a soli quattro punti dalla vetta, rendendo lontanissimo il periodo in cui il distacco aveva toccato quota undici e sembrava quasi impossibile da colmare.

Leggi anche

Cinque vittorie consecutive raccontano meglio di ogni parola la trasformazione della squadra. Un cambio netto, figlio del lavoro dell’allenatore, che ha restituito al gruppo anima, spirito e combattività. Oggi la Reggina lotta su ogni pallone, corre, si sacrifica e non molla mai.

Torrisi continua a dividere i meriti tra tifosi e calciatori, ma la sua impronta è evidente. Ha rimesso in piedi un gruppo che sembrava finito in un vicolo cieco, intervenendo senza esitazioni. Ha chiesto alla società di salutare chi non era funzionale al progetto, ha indicato i profili giusti da inserire e ha preteso il ringiovanimento della rosa.

Leggi anche

Il messaggio è stato chiaro sin dall’inizio. Questo è un campionato dove i nomi contano poco. A fare la differenza sono aggressività, corsa, fame. Per usare le sue parole, ferocia. Oggi la Reggina rispecchia in pieno questa filosofia. Tutti partecipano, tutti combattono, tutti lavorano per il compagno.

All’inizio sono arrivate partite sporche, magari poco brillanti, ma vinte. Era il prezzo da pagare per costruire una squadra a sua immagine. Con il tempo sono arrivate anche risposte sul piano del gioco. A colpire è soprattutto la capacità di adattarsi. La Reggina cambia volto in base alle esigenze della gara, mostrando un atteggiamento camaleontico che le permette di restare sempre dentro la partita.

Leggi anche

Lo stesso Torrisi aveva indicato un obiettivo preciso: chiudere il girone di andata a non più di sei punti dalla vetta. In quel momento sembrava un’utopia. Oggi, con tre squadre in testa e quattro punti di distacco, quella previsione assume tutt’altro valore.

Il 4 gennaio scatterà il girone di ritorno, con la sfida al Favara che si giocherà al Granillo. Il tecnico probabilmente recupererà qualcuno degli infortunati e spera di poter aggiungere presto l’attaccante atteso da settimane da affiancare a un Ferraro oggi in stato di grazia.

Niente calcoli, niente tabelle. Una partita alla volta. Senza guardare classifica e calendario. E continuare soprattutto a crederci.