Gallico onora la memoria di Pasquale Mazzù con l’intitolazione di una via
Alla cerimonia hanno partecipato i familiari dell’uomo, che fu internato in un campo di concentramento e insignito della croce al merito di guerra, per poi dedicarsi all’insegnamento. Falcomatà: «Ha fatto dell’altruismo la sua ragione di vita»
23 Dicembre 2025 - 16:50 | Comunicato Stampa

Una via del quartiere Gallico Superiore porta ora il nome di Pasquale Mazzù, internato in un campo di concentramento nel 1943 dopo aver rifiutato di collaborare con le truppe tedesche e poi insignito della croce al merito di guerra, il quale una volta tornato alla vita civile dopo la Seconda Guerra Mondiale ha dedicato la vita all’insegnamento.
La cerimonia di intitolazione si è svolta alla presenza del consigliere comunale Giuseppe Giordano, del presidente della Commissione Toponomastica Domenico Cappellano e del sindaco Giuseppe Falcomatà. Presente anche il già assessore comunale Francesco Gangemi. Il nipote, Domenico Mazzù, ha ricordato gli eventi salienti dell’esistenza del suo illustre avo.
La storia del militare e docente reggino
Nato a Reggio Calabria il 15 agosto 1914, Mazzù divenne sottotenente di complemento nell’Artiglieria e istruttore militare, venendo assegnato nel 1940 al Distretto militare di Bolzano e poi al Comando Difesa Territoriale d’Albania. Nel 1943, nonostante le sorti del conflitto volgessero verso una vittoria delle truppe alleate, raggiunse i suoi uomini in Albania al termine della licenza a Gallico.
Le tappe fondamentali della sua prigionia e del ritorno:
- Il 12 settembre 1943 venne catturato dalle truppe tedesche e rinchiuso presso il campo di concentramento di Rawa-Ruska in Galizia, nell’odierna Ucraina.
- Il 17 settembre 1945 fece ritorno a Reggio Calabria con mezzi di fortuna.
- Nel 1980 fu autorizzato a fregiarsi del distintivo d’onore per i patrioti “Volontari della Libertà”.
Conseguì la laurea in matematica dedicandosi all’insegnamento e concludendo la sua carriera presso la Scuola Media Galileo Galilei di Reggio Calabria. Morì a Reggio Calabria il 10 febbraio 2006.
Il valore della memoria nelle parole di Giordano e Falcomatà
Per il consigliere Giordano l’intitolazione rappresenta un momento significativo per la comunità.
«L’intitolazione è un altro tassello che oggi viene consegnato alla memoria collettiva della città e della comunità gallicese attraverso il ricordo di personalità illustri che costituiscono un esempio imperituro di impegno civico, sacrificio e dedizione.
Il professore Mazzù è stato un importante educatore della nostra città, ma anche un protagonista della missione che molti, mettendo a rischio la propria vita, hanno svolto durante il conflitto per assicurare al nostro paese la libertà, la pace e il progresso».
Il sindaco Giuseppe Falcomatà ha sottolineato l’importanza del recupero della toponomastica cittadina.
«Quest’intitolazione si inserisce in un’opera più ampia di ricostruzione della toponomastica cittadina pensata per far sviluppare un senso di appartenenza recuperando e facendo conoscere le storie di personalità reggine che hanno occupato un posto nel cuore e nella memoria di chi ha avuto la fortuna di conoscerle, ma non avevano un posto d’onore nella comunità cittadina.
Gallico ha dato tanti figli illustri alla nostra città e oggi è un quartiere che recupera la sua memoria. Mazzù ha fatto dell’altruismo la sua ragione di vita e in una società che diventa sempre più egoistica è doveroso per l’Amministrazione comunale e per tutta la comunità onorare la sua memoria.
Dunque grazie a Pasquale Mazzù per quello che ci ha dimostrato, facendo della sua vita un capolavoro, grazie alla Commissione Toponomastica, ai rappresentanti della comunità di Gallico e alla famiglia per averlo reso patrimonio collettivo».
