Bergamotto, Emiliano Imbalzano (Nuovi Sentieri): “Marchio Dop unica via per garantire l’eccellenza reggina”

Bergamotto di Reggio Calabria, Imbalzano ribadisce il no all’IGP e chiede il marchio DOP per tutelare produttori e mercato


L’Associazione culturale Nuovi Sentieri segue con attenzione, sin dal suo nascere, la vicenda che trova coinvolto il prodotto agricolo fra i più antichi ed esclusivi che può vantare la provincia di Reggio Calabria: il bergamotto.
“Per più secoli il prodotto ha garantito lavoro, reddito e vita a tantissime famiglie reggine, ha consentito a tanti coltivatori di elevare il loro tenore di vita ed ha dato tanto benessere sociale.
Non siamo nostalgici né capricciosamente legati al mantenimento di una tradizione che ha identificato la produzione del bergamotto con la città di Reggio Calabria.
Siamo, invece, convinti che i tentativi di mistificare il corso della sua storia e la qualità del prodotto stesso, non aiutano il nostro nobile alimento ad espandersi sui mercati nazionali ed internazionali”.

È quanto afferma Emiliano Imbalzano, componente dell’associazione “Nuovi Sentieri”.

Microclima e qualità organolettiche

“E’ indispensabile -prosegue Imbalzano- che il bergamotto ed i suoi succhi derivati non siano manipolati o alterati nelle proprie qualità organolettiche. Il sole di Reggio Calabria e del suo hinterland riscalda la chioma degli alberi e le sue radici, determinando un microclima che tonifica la qualità del terreno su cui crescono le piantagioni.
Tanto che alcuni studi hanno accertato che le coltivazioni di bergamotto nel territorio reggino hanno una azione antisettica grazie alla emanazione di ozono che sprigiona. Ma non solo, le stesse correnti marine dello Stretto offrono una esclusività nella formazione del microclima che in nessuna parte del mondo si potrà ripetere. Qualità, queste, che sono esclusive di un’area già ben definita dalla storia: Reggio!!

L’olio essenziale e le sue proprietà

Le componenti chimiche che hanno storicamente fissato la natura del prodotto bergamotto sono state ben studiate e selezionate dalle più grandi aziende del

mondo per la produzione di profumi e cosmesi. Tali componenti hanno una funzione armonizzatrice e fissativa che emettono una fragranza olfattiva esclusiva.
L’olio essenziale del bergamotto di Reggio Calabria è uno ed uno solo!! Tanto è vero che nel passato sono stati smentiti i tentativi di speculazione sul fatto che esso sia cancerogeno e sulla foto-suscettibilità dell’essenza stessa, con approfonditi studi da parte di un comitato multidisciplinare composto da esperti, che hanno smascherato e respinto queste accuse come strumentali, senza alcun supporto scientifico e sollevate al solo scopo di favorire l’industria chimica che produce essenze sintetiche.

Rischi per il mercato e per i lavoratori

Se crolla la qualità già certificata in decenni di studi e ben conosciuta, crolla l’intero mercato, con grave danno alle centinaia di onesti lavoratori che ancora oggi poggiano la fortuna della proprie famiglie su un’onesta lavorazione del prodotto.
Se il bergamotto è tipico di Reggio, tale deve rimanere! Si concentrino gli sforzi per migliorare la natura dei terreni vocati alla piantumazione degli alberi, alla cura dei frutti, della raccolta e della lavorazione degli stessi.

Territorio e tutela del patrimonio

La qualità del frutto è soggetta alla sensibilità evocativa del territorio e se l’albero si nutre di elementi naturali come quelli che offre l’hinterland reggino e Reggio, esso assicura le richieste che il mercato pretende.
Per questo è opportuno, da parte di tutti i soggetti interessati al bergamotto, pretendere una politica di tutela del patrimonio paesaggistico e socio-economico del territorio reggino.
Non è la lavorazione del prodotto che incide sulla qualità dell’essenza ma è l’essenza stessa che si forma all’interno del frutto, che si diversifica rispetto al luogo dove essa matura.

No all’IGP, sì al marchio DOP

Pertanto non si possono mistificare le realtà che la natura offre, solo apponendo un’etichetta sul confezionamento dell’essenza stessa. Non si può trarre in inganno il consumatore dicendo che ovunque cresce il bergamotto questo ha le stesse caratteristiche biochimiche, fisiche e identiche qualità salutistiche ed organolettiche.
Per tutte queste ragioni non siamo d’accordo con i sostenitori dell’IGP, percorso che non promuove l’unicità del prodotto confondendo il bergamotto di Reggio Calabria con altri derivati agricoli che crescono in altra località e con altri principi di produzione.

La produzione reggina è leader monopolista sul piano mondiale e il marchio DOP garantirebbe non solo il prodotto ma anche, soprattutto, il mercato e la sopravvivenza di centinaia di famiglie che vivono esclusivamente grazie al bergamotto, prodotto identitario”, conclude Emiliano Imbalzano.