Calabria, la verità di Belcastro sul 'misterioso' bollettino e i posti Covid

Il delegato per l'emergenza Covid in Calabria, Belcastro, prova a fare chiarezza sulla modifica al bollettino ai posti di terapia intensiva

Nei giorni scorsi ha fatto tanto discutere l’aggiornamento del bollettino della Regione Calabria, arrivato poche ore prima dell’approvazione del Dpcm 3 novembre che, attraverso un’ordinanza del ministro Speranza, ha previsto la classificazione della Calabria in zona rossa.

Una scelta dettata non solo dal numero dei contagi, ma anche dai posti letto di terapia intensiva presenti sul territorio regionale e di quelli già occupati.

Le precisazioni di Belcastro sul bollettino

La stampa è stata di certo la prima ad accorgersi che qualcosa non andava, anche se l’aggiornamento non è di certo il primo di questi lunghi mesi di pandemia. Ma la cosa non è passata inosservata agli occhi delle istituzioni locali e della popolazione calabrese.

«L’aggiornamento del Bollettino regionale è stato necessario per permettere una più corretta classificazione dei casi».

È quanto afferma il delegato del soggetto attuatore per l’emergenza CovidAntonio Belcastro, in merito alla situazione inerente alla copertura dei posti letto destinati al contrasto della pandemia da Coronavirus.

«Dalle analisi effettuate – continua Belcastro – è emerso che, in alcune Aziende ospedaliere, nei primi giorni di novembre si era verificato un aumento considerevole, e non in linea con i mesi precedenti, dei ricoveri in terapia intensiva. Grazie a una interlocuzione con i responsabili delle unità operative, è stato verificato che – a causa della temporanea carenza di posti letto nei reparti di degenza ordinaria e di terapia sub-intensiva – alcuni pazienti, che non avevano bisogno di ventilazione meccanica assistita, perché non presentavano gravi criticità, erano stati ricoverati in Rianimazione».

Manipolazione delle cifre?

«Quanto alla ventilata e suggestiva ipotesi di una possibile manipolazione delle cifre, finalizzata a scongiurare l’inserimento della Calabria nella fascia rossa – conclude Belcastro –, va considerata come una speculazione priva di fondamenti, anche in virtù del fatto che il trasferimento dei pazienti dalle Terapie intensive ai reparti di Malattie infettive e Pneumologia ha fatto aumentare il tasso di saturazione (16%) dei posti letto di area medica, mentre il tasso di occupazione dei posti letto di terapia intensiva (6%) è ancora lontano dalla soglia di allerta, fissata al 30%».