Covid in Italia: spostamenti, zone bianche e scuola. La bozza del nuovo Dpcm

Cosa prevede il nuovo Dpcm in vigore da sabato 16 gennaio

Nelle prossime ore, sarà presentata la nuova stretta per evitare una terza ondata Covid in Italia. L’obiettivo del Governo con il Dpcm che entrerà in vigore dal 16 gennaio, è piegare la curva del contagio, grazie anche alla campagna vaccinale in corso in tutta la Penisola ed evitare, così, un nuovo lockdown nazionale. Nella sua informativa alla Camera, dei giorni scorsi, il Ministro Speranza è stato molto chiaro al riguardo, “vediamo la luce in fondo al tunnel, ma la battaglia non è finita”.

La bozza del nuovo decreto anti-Covid

CDM Consiglio Ministri

Secondo quanto riportato dall’Andkronos, sarebbe già tutto pronto per il nuovo decreto. Di seguito la bozza delle nuove restrizioni che gli italiani dovranno rispettare nelle prossime settimane.

Stop agli spostamenti

Viene ribadito lo stop agli spostamenti tra Regioni fino al 15 febbraio.

Continua lo stop per gli ingressi da Gran Bretagna e Irlanda del nord, causa nuova variante Covid. Nella bozza viene infatti prorogato fino al 5 marzo.

Zone bianche

Riguardo alle ‘zone bianche’ nella bozza del nuovo dpcm si legge che “con ordinanza del Ministro della Salute, adottata ai sensi del comma 16-bis del decreto-legge n. 33 del 2020 sono individuate le regioni che si collocano in uno scenario di tipo 1 e con un livello di rischio basso, ove nel relativo territorio si manifesti una incidenza settimanale dei contagi, per tre settimane consecutive, inferiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti, all’interno delle quali cessano di applicarsi le misure di cui all’articolo 1, e le attività sono disciplinate dai protocolli allegati al presente decreto”.

Bar, ristoranti e movida

Confermata la stretta sulla movida. Visti gli assembramenti da movida che continuano a verificarsi,  il governo ha deciso di vietare ai bar, dopo le 18, la vendita di bevande da asporto. Ristoranti, pizzerie, pollerie, paninerie dovrebbero invece poter continuare a vendere cibo. Sempre consentita la consegna a domicilio.

Cosa accade alla scuola

Gli studenti di licei e scuole superiori torneranno sui banchi dal 18 gennaio, in presenza al 50%, fino al 75%. “Le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado – è scritto infatti nella bozza del dpcm sottoposta alle Regioni – adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica ai sensi degli articoli 4 e 5 del decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, in modo che il 100 per cento delle attività siano svolte tramite il ricorso alla didattica digitale integrata e che, a decorrere dal 187 gennaio 2021, almeno al 50 per cento e fino ad una massimo del 75 per cento della popolazione studentesca delle predette istituzioni sia garantita l’attività didattica in presenza. La restante parte dell’attività didattica è svolta tramite il ricorso alla didattica a distanza”.

Le Università, “in base all’andamento del quadro epidemiologico, predispongono piani di organizzazione della didattica e delle attività curriculari, da svolgersi a distanza o in presenza” secondo le “esigenze di sicurezza sanitaria nel rispetto delle linee guida del Ministero dell’università e della ricerca” e “ferme restando le attività che devono necessariamente svolgersi in presenza”.

Mostre e musei

“Il servizio di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura” è assicurato a patto che “garantiscano modalità di fruizione contingentata o comunque tali da evitare assembramenti di persone e da consentire che i visitatori possano rispettare la distanza tra loro di almeno un metro” si legge nella bozza. “Sono altresì aperte al pubblico le mostre, alle medesime condizioni previste dalla presente lettera per musei e istituti e luoghi della cultura”, si specifica nel testo.

Mentre “sono sospesi le mostre e i servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura”, “ad eccezione delle biblioteche dove i relativi servizi sono offerti su prenotazione e degli archivi, fermo restando il rispetto delle misure di contenimento dell’emergenza epidemica”.

Impianti sci

La bozza prevede che gli impianti sciistici continueranno a restare chiusi, fino al 15 febbraio. Nel testo si precisa che dal 15 febbraio potranno aprire gli impianti “solo subordinatamente all’adozione di apposite linee guida da parte della Conferenza delle Regioni e delle province autonome e validate dal Comitato tecnico scientifico, rivolte ad evitare aggregazioni di persone e, in genere, assembramenti”.

Concorsi pubblici in presenza

A quanto apprende l’Adnkronos, durante il Consiglio dei ministri si è deciso di sbloccare i concorsi pubblici in presenza, ma per un massimo di 30 partecipanti per sessione. Il protocollo dovrà essere inoltre autorizzato dalla Funzione pubblica e dal Cts. Lo riferiscono autorevoli fonti di governo. A proporre il ritorno ai concorsi pubblici in presenza, seppur in sessioni contenute per numero di partecipanti, le ministre M5S Fabiana Dadone e Lucia Azzolina. Che subito hanno trovato il sostegno di tutte le forze di maggioranza. La misura entrerà nel Dpcm che il premier Giuseppe Conte firmerà nelle prossime ore. Questa, viene spiegato, sarebbe l’unica novità di rilievo. Per il resto, il Dpcm che Conte si appresta ad adottare non presenta differenze di rilievo rispetto alla bozza sottoposta alle Regioni.