Il Consiglio regionale della Calabria istituisce la figura del “consigliere supplente”
Discussione accesa in Aula: per l’opposizione la legge non garantisce risparmi e depotenzia il voto popolare
31 Marzo 2025 - 19:20 | Redazione

Il Consiglio regionale ha approvato, a maggioranza, la proposta di legge che istituisce la figura del consigliere supplente, e rinviato, per approfondimenti, su richiesta del consigliere Giuseppe Mattiani (Lega), quella che modifica l’art. 35 dello Statuto della Regione per limitare a due soli membri esterni il numero degli assessori presenti in Giunta.
Critiche e riserve dall’opposizione
Di legge trucco “che non porterà, come annunciato, a risparmi di spesa”, ha parlato Davide Tavernise del Movimento 5 Stelle.
“Se oggi abbiamo sei esterni ed un interno – ha spiegato il pentastellato – domani abbiamo la possibilità di far cinque interni e due esterni. Non c’è disparità dei costi, ma mi chiedo, la sostituzione del consigliere interno, che in questo caso è l’assessore Gianluca Gallo, nella prossima legislatura porta o non porta un aumento di spesa? La porta”.
La risposta della maggioranza
Per la maggioranza ha risposto Giacomo Crinò (Forza Azzurri), che ha ricordato come in Commissione non sono pervenuti emendamenti dalla minoranza. “E non siete stati nemmeno presenti” ha aggiunto, accusando l’opposizione di voler fare una strumentalizzazione “che non serve alla discussione”.
Il Pd: “Incongruenza nella norma, si depotenzia il voto popolare”
Giovanni Muraca (Pd), nel segnalare l’incongruenza, a suo dire, della norma, ha segnalato che nella situazione attuale, secondo questa nuova norma, l’assessore Gallo sarebbe incompatibile. “Bisogna stare attenti ai termini che si usano – ha detto – non si può dire che un ruolo oggi è compatibile e da una precisa data sarà incompatibile. Non si fa politica per conquistare una poltrona, ma per perseguire un obiettivo politico e per servire i cittadini”.
Antonello Talerico (FI), ha definito l’intervento di Muraca fonte di confusione. “La previsione di incompatibilità – ha spiegato – è proprio appannaggio di una istituzione che deve istituirla. Se la Regione decide di introdurre una ipotesi di incompatibilità, dopo la sua istituzione questa figura diventa incompatibile. È una scelta politica? Sì. Tecnica? Sì”.
Dibattito acceso anche su riforma e spesa
Franco Iacucci (Pd), nel definire interessante il dibattito, si è soffermato sulle voci che annuncerebbero il rinvio della proposta di legge che allarga a sette il numero degli assessori esterni in Giunta. “Dobbiamo capire se queste riforme sono utili alla Calabria – ha detto – anche se non credo che si determineranno dei risparmi”.
Ernesto Alecci ha anticipato quello che potrebbe avvenire con l’applicazione della modifica del regolamento: “Il presidente della Giunta avrà maggiori poteri e chi sederà su questi scranni non sarà chi è stato individuato dall’elettore, ma chi ha individuato il presidente della Giunta”.
Il capogruppo Pd Domenico Bevacqua ha parlato di opportunità persa per una riflessione seria sul regionalismo.
Verso il risparmio o verso l’aggravio di spesa?
Pasqualina Straface (FI) ha criticato le osservazioni dell’opposizione. Ferdinando Laghi (DeMa) ha posto l’attenzione sui costi della legge. Amalia Bruni (Pd) ha parlato di una legge “che riduce gravemente, e depotenzia, il voto popolare”.
Hanno chiuso il dibattito Giuseppe Graziano (Udc) e Francesco De Nisi (Coraggio Italia). Graziano ha parlato di risparmio reale di 1,5 milioni di euro e accusato il Pd di aver aumentato i costi. De Nisi ha lamentato la mancanza di una riflessione sui benefici della riforma.
ansa.it
