Calcio: Di Nunno vuole fare causa alla FIGC. Ricorsi che coinvolsero per altri motivi anche la Reggina

"Comunque vedremo se chi arriverà farà meglio di me. Il cinese non mi pare voglia cacciare soldi"

Con una squadra ormai destinata alla retrocessione e le tante vicende che hanno caratterizzato la stagione che sta per concludersi, il presidente del Lecco Di Nunno ha deciso di cedere il club e torna a parlare ai microfoni di Laprovinciaunicatv.it, dichiarazioni riprese da TMW: “Se non avessimo avuto quel mese e mezzo di ritardo nell’inizio, tutte quelle incertezze, con le altre squadre che si sono prese i giovani migliori e hanno raccattato tutti i prestiti, Ascoli in primis, non saremmo in queste condizioni. Io sto studiando il modo di fare causa alla Figc per quella ingiustizia che, per sanarla, ci ha costretti ad andare fino al Consiglio di Stato. Di sicuro non è stata colpa nostra, ma a retrocedere siamo noi. Mentre gli altri facevano mercato, noi eravamo in tribunale“.

La cessione del club

Ma quali cinque milioni di euro, il Lecco lo regalo. Con 2,5-3 milioni siamo pari e patta. Non posso rimanere, non mi vogliono. E io non dimentico le offese personali. Comunque vedremo se chi arriverà farà meglio di me. Voglio proprio vedere. Ogni due anni, nelle passate gestioni, si parlava di fallimento, di mancata iscrizione. Dal 2017 qui non ci sono debiti, anche non considerando la promozione in B. Ma quale bluff. Io ho chiesto, a cinesi e americani, a stessa cifra che si aggira attorno ai 2 milioni di euro per le ultime spese e poi un milione per me. Mi pare una richiesta equa, anche perché lascerò circa 700mila euro di paracadute dalla Lega, quando retrocederemo, e 1,1 milioni di euro da prendere dalla Lega. Praticamente è un regalo. Ma il cinese non mi pare voglia cacciare soldi, ma coinvolgermi in discorsi economici che a me non interessano più. E gli americani gli ho fatto una proposta simile a quella del cinese e nessuno mi ha più contattato. Anche loro stanno vedendo di coinvolgere altri. Ma io lo dico sempre chiaro. Se vengono con i soldi, il Lecco è loro”.