Call&Call di Locri, salvi i 220 lavoratori: "Grande risultato"

"Non si può che esprimere grande soddisfazione per aver salvaguardato non solo 220 posto di lavoro ma anche il loro salario e tutti i diritti conquistati negli anni", le parole di Daniele Carchidi

Era il 21 novembre 2014 quando migliaia di lavoratori da tutta Italia invasero nella notte le strade di Roma per raggiungere Piazza del Popolo per quella che venne definita “La Notte Bianca dei Call Center”.

Quella notte nella nutrita e folta delegazione calabrese c’erano anche lavoratrici e lavoratori di Call&Call Locri, a colorare e riempire le vie della capitale. Una notte sicuramente scolpita nella mente di ogni lavoratore che vi abbia partecipato ma che è solo una delle tante manifestazioni di protesta a sostegno della rivendicazione sindacale per la clausola sociale nel settore call center.

Clausola che finalmente ha sortito effetti positivi anche in Calabria dopo tante lotte. È stato raggiunto infatti un importante accordo tra le segreterie nazionali e territoriali di Slc, Fistel e Uilcom che ha messo in sicurezza 834 lavoratori italiani di cui 220 a Locri.

A seguito della aggiudicazione della gara Enel da parte dell’Ati System House-System Data Center per il lotto di Locri, si sono espletate le procedure della clausola e il prossimo 16 ottobre tutti i lavoratori oggetti di clausola passeranno alla nuova azienda a invarianza sia salariale che di diritti acquisiti.

Nello specifico grazie a questo importante accordo sindacale i lavoratori manterranno livello inquadramentale, profilo orario, scatti di anzianità, articolo 18 preJobsAct e anzianità convenzionale.

«Non si può che esprimere grande soddisfazione per aver salvaguardato non solo 220 posto di lavoro ma anche il loro salario e tutti i diritti conquistati negli anni».

Queste le parole di Daniele Carchidi, segretario generale della Slc Cgil Calabria che aggiunge: «Questo era quello che chiedevamo, questo ciò per cui abbiamo lottato, garantire piena e sana occupazione a seguito dei cambi di appalto.

Oggi anche i lavoratori calabresi hanno il primo loro esempio di clausola sociale “pura”. Eppure in una così bella giornata di festa per 220 tra lavoratrici e lavoratori non si può non ritornare all’estate di 2 anni fa, quando 126 lavoratori della locride furono licenziati a causa di Engie, la multinazionale francese che con scelleratezza eluse la clausola sociale lasciando senza lavoro madri e padri di famiglia».