C'eravamo tanto amati. Il gruppo Dp si spacca, De Gaetano in mezzo alla tempesta

A Reggio il movimento nato da pochi mesi sembra già alla deriva. Il recente invito a Falcomatà l'ultima goccia

Porte aperte…e subito chiuse? Sabato 28 maggio si è tenuta l’inaugurazione della nuova sede del gruppo Democratici e Progressisti, nella centrale Via Demetrio Tripepi. Un evento che ha visto la partecipazione quasi in blocco del centrosinistra, tra i presenti anche i due big locali del Pd: il sindaco sospeso Giuseppe Falcomatà e il segretario regionale Nicola Irto.

“Il Partito Democratico è il nostro primo alleato, ma c’è una parte di amici del centrosinistra che non si sente rappresentato. Assieme dobbiamo combattere il centrodestra e dare speranza, assieme al coinvolgimento dei giovani che bisogna far avvicinare maggiormente alla politica. Questa sede che oggi inauguriamo sarà sempre aperta, punto di incontro per chi vuole cambiare le cose in città”, la sintesi dell’intervento di Nino De Gaetano, leader del gruppo Dp.

Oltre a combattere il centrodestra però, sembra che De Gaetano debba fare i conti anche con il fuoco amico. Proprio l’evento di sabato scorso ha causato la celeberrima goccia che ha fatto traboccare il vaso. L’invito a Falcomatà infatti, secondo quanto emerso, non è stato digerito da una parte del gruppo Dp.

L’ex fedelissimo Armando Neri e il dirigente (da poco licenziato dalla MetroCity) Pasquale Fotia avrebbero addirittura risposto ‘no, grazie’ una volta saputo della presenza di Falcomatà. Se è facile rintracciare le motivazioni alla base del fastidio del gruppo Dp, Neri e Fotia (gli attriti infatti sono cosa risaputa e non di recente nascita) apparirebbe più complicato capire le ragioni che hanno portato buona parte dei Democratici e Progressisti a ribellarsi al leader De Gaetano.

Analizzando con la lente di ingrandimento la situazione all’interno Dp, si riesce però a comprendere meglio lo stato delle cose. Il gruppo, secondo quanto raccolto da CityNow, si è lentamente deteriorato sino ad arrivare ad una spaccatura in due fazioni.

Da una parte, l’anima ribelle che si rifà al capogruppo Mario Cardia (che peraltro da regolamento potrebbe sciogliere il gruppo in qualsiasi momento), Pasquale Fotia, il sindacalista Francesco Cuzzola, Ettore Garofalo e Armando Neri. Quest’ultimo, anche se ufficialmente non interno ai Dp, negli ultimi tempi sembra sempre più vicino alle dinamiche dei Dp e in particolare al capogruppo Cardia.

L’altra area, formalmente più vicina a De Gaetano, è composta dagli assessori Giuggy Palmenta e Demetrio Delfino, e dai consiglieri Giuseppe Nocera e Marcantonio Malara. Questi ultimi però potrebbero rientrare in area Falcomatà una volta che il primo cittadino rientrerà a Palazzo San Giorgio al termine della sospensione. Di fatto, stando così le cose, il gruppo Dp potrebbe presto potrebbe implodere e svuotarsi completamente.

Gli attriti, secondo quanto raccolto, sembrerebbero essere legati in modo particolare all’operato dell’assessore Palmenta, non condiviso dall’area riferibile a Cardia, in particolare per quanto riguarda le strategie e l’utilizzo dei fondi React Eu, una delle deleghe che fanno capo a Palmenta.

Voci sempre più insistenti riferiscono di una richiesta ripetuta di sostituzione della Palmenta, ritenuta non all’altezza della situazione dal ‘gruppo Cardia’, richieste puntualmente rimandate al mittente da De Gaetano. Tra i motivi alla base del crescente attrito ci sarebbe anche la nascita di un centro di formazione (gestito da alcuni parenti dell’assessore Palmenta) che come sede avrebbe gli stessi locali inaugurati pochi giorni fa dai Democratici e Progressisti. Una sorta di ‘conflitto di interessi’ che l’area riferibile al capogruppo Cardia digerisce malvolentieri e vorrebbe risolvere.

La leadership di De Gaetano all’interno di Dp, alla luce di una frattura che più che ricomporsi nelle ultime settimane sembra allargarsi, appare quantomeno in discussione. Senza un ruolo politico attivo e senza veri riferimenti a livello regionale e nazionale, De Gaetano è costretto a destreggiarsi in mezzo alla tempesta, con un esercito che in parte sembra essergli rivoltato contro.

Complicato al momento intuire le possibili evoluzioni della spaccatura così come le eventuali ripercussioni all’interno dell’amministrazione comunale. Il gruppo Democratici e Progressisti infatti ha ottenuto una discreta centralità nella nuova giunta nata dopo il rimpasto successivo alla sospensione di Falcomatà. Lo stesso sindaco sospeso sembra non avere alcuna volontà di ‘intromettersi’ nella faida interna ai Dp, anche se è più che evidente che l’area più vicina a Falcomatà coincide con gli assessori e i consiglieri al fianco di De Gaetano.