Reggio verso il ballottaggio: a chi conviene apparentarsi? Scenari e strategie

Oltre quello formale, indicato dalla legge, esiste quello politico o volgarmente detto ‘sottobanco’

La legge elettorale che ci interessa stabilisce che per i candidati ammessi al ballottaggio (Falcomatà e Minicuci) rimangono fermi i collegamenti con le liste per l’elezione del Consiglio dichiarati al primo turno. I candidati ammessi al ballottaggio hanno tuttavia facoltà, entro sette giorni dalla prima votazione, di dichiarare il collegamento con ulteriori liste rispetto a quelle con cui è stato effettuato il collegamento nel primo turno. Tutte le dichiarazioni di collegamento hanno efficacia, però, solo se convergenti con analoghe dichiarazioni rese dai delegati delle liste interessate.

Dunque, è chiaro che la composizione del Consiglio, e quindi la definitiva distribuzione dei seggi, dipenderà dalla decisione dei due candidati di rendere palesi eventuali apparentamenti in vista del voto finale. D’altra parte palesare un apparentamento produce un allargamento della maggioranza di pari passo alla modifica della coalizione che “ha preso i voti” al primo turno, cambiando inevitabilmente gli equilibri all’interno della stessa, con seggi che si aggiungono (alla maggioranza) e si sottraggono a questo o a quel partito della coalizione preesistente.

È soprattutto per questo che generalmente si preferisce procedere ad “apparentamenti politici” basati per lo più sul recepimento da parte del candidato a sindaco di pezzi di programmi portati avanti da chi dal ballottaggio è rimasto fuori. Col risultato più pratico di ottenere un ipotetico sostegno nelle urne a fronte di una cristallizzazione del risultato del primo turno in termini di seggi conquistati dai partiti.

Le possibili formazioni

Oggi le situazioni tra le due coalizioni sono speculari. Il premio di maggioranza aggiunge dieci seggi al vincente del ballottaggio, generando questi numeri in Consiglio: 19 per la maggioranza e 11 per l’opposizione.

Ipotizzando nessun apparentamento, al centrodestra potrebbero scattare 3 seggi a Forza Italia, 2 a Fratelli d’Italia, 1 alla Lega, 1 a Cambiamo con Toti, 1 a Minicuci sindaco, 1 a Ogni giorno Reggio Calabria e 1 ad Ama Reggio.

Nel centrosinistra il premio di maggioranza, sempre senza apparentamenti, vedrebbe scattare 3 seggi al Partito democratico, 1 a S’Intesi, 1 ad Articolo 1, 1 ad Innamorarsi di Reggio, 1 ad Italia viva, 1 a Reset, 1 al Psi e 1 a Primavera democratica.

Ma anche altre motivazioni stanno alla base dei mancati apparentamenti. Basti pensare alla posizione di Angela Marcianò. Il più che lusinghiero risultato ottenuto il 20 e 21 settembre è certo frutto di uno spiccato voto disgiunto vista la distanza che intercorre tra il totale delle liste (5976 voti) e le preferenze personali (13165). Quindi, essendo quello per la Marcianò un voto di protesta, soprattutto nei confronti del sindaco uscente, è quantomeno azzardato immaginare un apparentamento con Falcomatà. Che, dal canto suo, pur dichiarandosi aperto a tutti, anche alla Marcianò (in funzione anti Lega), sa bene che quei voti in più la giuslavorista non può oggettivamente garantirli al ballottaggio.

Uno scenario diverso deriverebbe invece dall’apparentamento di Falcomatà con Saverio Pazzano, il quale ha già pubblicamente respinto ogni tipo di “illazione” rispetto ad un’allenaza al ballottaggio. È ovvio, del resto, che ognuno faccia i propri conti. E tuttavia l’ipotesi di apparentamento va inquadrato in una sola ipotesi, e cioè quella della vittoria di Falcomatà che, comunque, avrebbe anche delle gatte da pelare. Infatti in una siffatta ipotesi il premio di maggioranza del centrosinistra (10 seggi) si potrebbe ridurre proprio a favore de La Strada che conquisterebbe un seggio in più, dopo quello di Pazzano, a discapito del sesto consigliere che scatterebbe al Pd e dell’eventuale secondo della lista Reset (l’altro seggio andrebbe al candidato sconfitto al ballottaggio). Sarebbe difficile, in questo senso, per Falcomatà spiegare ai suoi un simile scenario che terrebbe fuori rispettivamente Lucia Nucera e Giuseppe Giordano.

Analogo scenario si potrebbe presentare per Antonino Minicuci. Se decidesse di apparentarsi con la Marcianò potrebbe contare su un voto anti Falcomatà (ma non è scontato) ma veder sfumare il sesto consigliere in quota Forza Italia (Paolo Paviglianiti) e il secondo della lista Minicuci (Bruno Giuseppe Sergi), a favore dell’ingresso in Consiglio del primo degli eletti della lista Per Reggio Metropolitana.

Più conveniente potrebbe essere l’idea di un apparentamento con Klaus Davi che per un incrocio di situazioni potrebbe portare, in caso di vittoria di Minicuci, alla conquista del secondo seggio di Per Reggio Metropolitana a scapito Minicuci Sindaco.