Comune Reggio, 3,2 milioni di aiuti alle imprese: Indennità una tantum di 1000 euro. Ecco i requisiti

Approvate le linee di indirizzo, si aspetta l’avviso pubblico. Bisognerà, tra l’altro, essere in regola con i contributi previdenziali

Ristobottega

È di qualche giorno fa il via libera dalla Giunta Comunale alla formulazione delle linee di indirizzo per concedere, complessivamente, 3,2 milioni di euro alle imprese, anche quelle di nuova costituzione (questa la vera novità), colpite dalle chiusure forzate dovute all’emergenza Coronavirus nel periodo marzo-dicembre 2020.

Approvato lo schema di finanziamento “Indennità una tantum a sostegno delle realtà imprenditoriali danneggiate dalle restrizioni disposte per contrastare la diffusione del contagio da Covid-19”, un programma che rientra nella ripartizione dei fondi del Programma Operativo Complementare al “PON Città Metropolitane 2014 – 2020” (Poc Metro), si è provveduto a stilare le linee di indirizzo.

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Quanto e a chi

Nella seduta di Giunta comunale del 10 marzo scorso è stata recepita la proposta di delibera avanzata dal Settore Sviluppo economico diretto da Loredana Pace, che ha stabilito le linee di indirizzo su cui sarà costruito l’Avviso pubblico mediante procedura valutativa a “sportello”.

Tanto il sindaco Giuseppe Falcomatà, quanto l’assessore al Bilancio Irene Calabrò hanno parlato di confronti utili con le rappresentanze delle categorie produttive ed economiche cittadine, riunite al tavolo della task force comunale sull’Economia.

“Ed è insieme a loro che – si leggeva nella nota – sono stati definiti i criteri ed i requisiti dei possibili beneficiari del bando a sportello che verrà predisposto dall’ente, segno di quanto siano importanti la sinergia e l’unione d’intenti fra gli i principali attori istituzionali e produttivi del nostro territorio”.

Dalle linee di indirizzo si desuma che è fissato in € 1.000,00 l’importo dell’“indennità una tantum”, per ciascuna impresa destinataria e che i destinatari dell’indennità debbano possedere cumulativamente i seguenti requisiti di ammissibilità:

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a. avere la sede legale e operativa nel territorio del Comune di Reggio Calabria;

b. essere iscritte al Registro delle Imprese tenuto dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura (CCIAA) di Reggio Calabria, sezione ordinaria o speciale;

c. essere un’impresa attiva ed operativa alla data di presentazione dell’istanza;

d. avere un codice Ateco prevalente tra quelli indicati dall’Ente;

e. avere subito un danno economico derivante dalle restrizioni dovute alla crisi sanitaria in corso e, in particolare, cumulativamente: aver registrato, nel corso dell’anno solare 2019, un fatturato compreso tra € 5.000 (cinquemila/00) e € 150.000,00 (centocinquantamila/00), escluso aggi ed accise; aver subito, relativamente al periodo di Marzo-Dicembre 2020, un calo del fatturato medio pari o superiore al 30% del fatturato medio relativo allo stesso periodo dell’esercizio 2019;

f. ovvero, in alternativa ai requisiti di cui alla lettera e), solo per le imprese di recente costituzione (ovvero costituite dal 01.01.2020 al 31.03.2020), che non possono attestare il calo di fatturato rispetto all’annualità 2019, di essere stata destinataria dei provvedimenti espressi di chiusura dell’attività ai sensi dei DPCM dell’11 marzo, del 4 novembre 2020 e del Decreto Legge n. 172 del 18.12.2020, nonché, delle varie ordinanze del presidente della Regione Calabria e dal Sindaco, emanate e vigenti pro-tempore sul territorio, da dimostrarsi attraverso il Codice Ateco;


g. essere in regola con il versamento dei contributi previdenziali ed assistenziali; con riferimento specifico ai tributi locali, per fronteggiare i disagi economici e sociali connessi alla pandemia da Covid-19, è  espressamente prevista la sospensione delle eventuali attività di compensazione con le somme assegnate a titolo di indennità una tantum, con il presente Avviso, ai sensi e per gli effetti del DL n. 3 del 15.01.2021;

h. di non aver beneficiato di aiuti ai sensi dell’art. 54 e seguenti del Decreto Legge 34/2020 in misura superiore ad € 800.000,00 (plafond generale), comprensivi della sovvenzione che viene richiesta al Comune, ovvero di € 120.000,00 per il settore della pesca e dell’acquacoltura e di € 100.000,00 per il settore della produzione primaria di prodotti agricoli con impegno a non conseguire aiuti complessivamente superiori a tali importi