Il 'terzo tempo' di Falcomatà è già iniziato. Attesa per i consiglieri comunali

Ok dalla Prefettura, domani il ritorno a Palazzo San Giorgio del sindaco. Incontro Brunetti-Neri

Soltanto l’impegno che sta tenendo occupato Giuseppe Falcomatà a Genova, ovvero l’Assemblea Anci, sta rinviando il rientro effettivo del sindaco a Palazzo San Giorgio. Questione di poche ore, domani Falcomatà potrà ufficialmente fare il suo ingresso per il ‘terzo tempo’ dell’amministrazione, dopo due anni di sospensione.

Secondo quanto raccolto, la Prefettura ha ricevuto il dispositivo relativo alla sentenza di Cassazione del Processo Miramare, che ha assolto il sindaco e tutti gli altri imputati. Non c’è necessità di un nuovo dispositivo dalla Prefettura (che si limita a prendere atto della sentenza) a Palazzo San Giorgio, il rientro di Falcomatà diventa immediato e automatico.

Discorso simile per quanto riguarda i consiglieri comunali Armando Neri, Giuseppe Marino, Saverio Anghelone e Nino Zimbalatti. Non trattandosi di surroga o subentri, ma dei titolari eletti del seggio, non ci sarebbe la necessità di attendere il primo consiglio comunale ma la possibilità di rientrare da subito a Palazzo San Giorgio e partecipare alle prime commissioni.

Prima della fumata bianca però, la dirigente comunale Mauro sta verificando con il Ministero se effettivamente i 4 consiglieri possono da subito fare il loro ritorno a Palazzo San Giorgio. Giornata di incontri e abbracci nei corridoi, comprensibile la felicità dei 4 consiglieri nel respirare nuovamente l’aria di Palazzo San Giorgio dopo due anni di sospensione e una assoluzione.

Tra gli incontri odierni, quello cordiale tra l’ormai ex sindaco f.f. Brunetti e Armando Neri il quale ieri a pochi minuti dalla sentenza ha ufficializzato lo strappo con la maggioranza e il passaggio all’opposizione.

Presente all’incontro anche il consigliere comunale Mario Cardia, che al pari di Neri fa parte del gruppetto di ‘ribelli’ passati dalla maggioranza all’opposizione, complicando i piani di rientro di Falcomatà, con il sindaco chiamato a serrare le fila per evitare rischi.