Comune di Reggio, nomine ‘indigeste’ per il Pd: con Falcomatà ancora scintille

Alex Tripodi e Antonio Germanò i due profili scelti, ma parte della maggioranza dice no: "Basta con scelte in autonomia o è crisi"

Falcomata Isola Pedonale

Non ci fossero (purtroppo) questioni molto più serie nell’est dell’Europa, si potrebbe dire che non c’è tregua tra il Pd e Giuseppe Falcomatà. Le nomine in totale autonomia di Brunetti e Versace quali sindaci f.f. dell’ente comunale e metropolitano, a poche ore dalla sentenza di condanna e automatica sospensione nel Processo Miramare, il ‘big bang’ che non accenna a ricomporsi.

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A distanza di mesi, la frattura è rimasta pressoché immutata rispetto allo scorso novembre. Le trattative interne ai dem che hanno portato nelle scorse settimane prima all’elezione di Nicola Irto quale nuovo segretario regionale e poi Antonio Morabito al provinciale e Valeria Bonforte al cittadino, altri momenti che hanno allargato la voragine che separa il sindaco sospeso dal partito che (sembra quasi un paradosso) ancora oggi lo rappresenta.

Le ultime scintille sono di questi giorni, e portano dritto al bando per la“designazione di rappresentanti del Comune presso le Società partecipate dall’Ente”. Amministratore Unico/Componente di Consiglio di Amministrazione e Revisore Unico/Componente di Collegio Sindacale le due posizioni ricercate, con la scadenza delle domande prevista per le ore 12,00 del 25 febbraio. Due profili da selezionare e individuare a chiamata, ovvero dopo la valutazione dei curriculum da parte dell’amministrazione.

Secondo quanto raccolto da CityNow, sarebbero Alex Tripodi e l’avv. Antonio Germanò le due figure scelte dall’amministrazione comunale per aggiudicarsi le due posizioni previste dal bando.

Il primo è il segretario provinciale di Liberi e Uguali, il secondo presta attività di assistenza e consulenza ed è particolarmente vicino al sindaco metropolitano f.f. Carmelo Versace. Entrambi i nomi, Tripodi e Germanò, sembrerebbero essere di gradimento al sindaco sospeso Falcomatà.

Lunedi 7 marzo, l’amministrazione avrebbe voluto ratificare la nomina ufficiale delle due figure individuate. Condizionale che è più che mai d’obbligo. Trapela infatti fastidio e nervosismo all’interno della maggioranza per i metodi utilizzati per la selezione dei due profili. Il non aver condiviso, ancora una volta, con le altre forze di maggioranza valutazioni e decisioni rappresenta l’ennesima causa di attriti.

“Nomine fatte in gran segreto. I buon propositi che hanno portato al rimpasto di giunta, ovvero dialogo e partecipazione, non sono mai stati concretamente portati avanti“. Il virgolettato non ha un volto preciso ma in generale sembra essere espressione di buona parte della maggioranza, di sicuro l’area (crescente) del Pd ormai in aperto scontro con Falcomatà e il gruppo Democratici e Progressisti.

Le nomine di Tripodi e Germanò sono state così ‘stoppate’ a pochi giorni dall’ufficialità, sembra anche con la minaccia di parte della maggioranza di non votare in futuro l’approvazione del bilancio, fatto che porterebbe in automatico al naufragio dell’amministrazione. Come uscire dall’impasse?  Solo una riunione interna ai dem potrà sciogliere i nodi, con il neo segretario cittadino Bonforte chiamata subito agli straordinari.

Probabile che già nei prossimi giorni la vicenda sarà oggetto di incontro, con le altre anime della maggioranza che non sembrano voler ascoltare ragioni. O valutazioni d’insieme, con proposte di gradimento a tutti, o si rischia una nuova crisi.