Pioggia di mozioni in Consiglio regionale. Arriva anche l’ok all’ampliamento delle strutture balneari

Seduta di oltre quattro ore. Via libera alla rinegoziazione del prestito per debiti sanitari, Impegnata la giunta per il Ponte sullo Stretto

Quattro ore d’aula e il Consiglio regionale in regime di prorogatio porta a casa un’altra seduta fiume, piena zeppa di mozioni che fanno lievitare l’originario ordine del giorno costituito da 9 punti, tanto da provocare la reazione dell’opposizione che non intravede il carattere dell’urgenza e dell’indifferibilità nei provvedimenti votati dall’assemblea.

Tra le tante mozioni presentate – che vanno dalla definizione delle professioni turistiche alla riprogrammazione dei fondi comunitari, dall’esenzione del pagamento di compartecipazione alla spesa sanitaria per gli appartenenti alle forze dell’ordine all’acquacoltura – c’è anche quella presentata da Domenico Giannetta (FI) circa la costruzione del Ponte sullo Stretto.

Nell’illustrare la mozione all’aula, Giannetta ha evidenziato l’importanza e l’utilità che riveste l’opera strategica della mega creazione del Ponte sullo Stretto e, considerata la rilevanza dei suoi numerosi aspetti positivi, confida nella sete di rivalsa che dovrebbe alimentare ogni organo politico chiamato ad adottare le decisioni per il futuro della Calabria, dell’Europa e di tutta l’area mediterranea.

Pertanto, “in ossequio ai principi di ragionevolezza, efficienza, economicità, efficacia, buon andamento ed imparzialità, pubblicità e trasparenza della Pubblica amministrazione”, la mozione impegna la Giunta regionale e gli organi amministrativi preposti ad adottare ogni azione amministrativa utile ad affrontare tale questione, prendendo una posizione affinché il Consiglio regionali si determini ufficialmente con apposita deliberazione al fine di interloquire con il Governo centrale.

Rifinanziamento prestito per debito sanitario

Tocca a Giuseppe Neri (FdI) presentare quella che definisce “la legge più importante della legislatura”, intanto per la duplice valenza che ha perché va ad incidere sul debito sanitario e poi perché restituisce la situazione a livello burocratico della Regione. Il relatore, riferisce all’aula che con tale provvedimento si autorizza la Giunta a riformulare il debito, registrato fino al 2005, ritrattando le condizioni finanziarie per ottenere una riduzione dei tassi d’interesse.

Nel 2011 la Regione Calabria ha infatti contratto un prestito di 428 milioni di euro con il Ministero dell’economia e delle finanze, per la cui restituzione è stato previsto un piano di ammortamento trentennale in favore del MEF ad un tasso di interesse pari al 5,658 %, per il quale sussiste ad oggi il residuo da pagare pari a euro 359.526.382 di capitale ed euro 264.959.562 di interessi.

Sulla base dell’attuale andamento dei tassi di interessi è possibile accedere a prestiti (quali quelli simulati da Cassa Depositi e Prestiti) con tassi non superiori al 2% che, quindi, presentano una diminuzione rispetto al tasso originario di oltre tre punti percentuali ed una conseguente riduzione del valore finanziario delle passività totali a carico del bilancio regionale.

Neri ha anche espresso apprezzamento per il lavoro svolto dal dirigente del Dipartimento bilancio che “è riuscito a rimediare in maniera eccellente agli errori commessi in passato da altri dirigenti e dai Commissari della sanità”. Sottolinea, quindi, che grazie a questo impegno il Governo ha dato la possibilità di rinegoziare il debito sanitario, ottenendo risparmi per le casse regionali.

Domenico Bevaqua (Pd) annunciando il voto favorevole, rimarca la necessità di rispettare il principio delle regole e il rispetto dei ruoli e delle funzioni. Il capogruppo del Pd ha puntato quindi l’indice contro tutta quella serie di provvedimenti che definisce inutili e di “captatio benevolentia”.

Carlo Guccione (Pd) ha posto l’accento sulla necessità di dover quantificare il debito sanitario calabrese, procedendo Asp per Asp. L’esponente del Pd si chiede cosa si è fatto in questi anni e soprattutto cosa ha fatto Kpmg che si è intascata 11 milioni di euro. Sinibaldo Esposito (Cdl) estende gli interrogativi anche ad Agenas.

Ma il dibattito si concentra poi sull’inefficacia del Commissariamento, tra chi chiede l’azzeramento del debito da parte del Governo e chi come Neri punta l’indice sulla macchina burocratica regionale, e premettendo che la società KPMG è leader nel suo settore, suggerisce di audire i rappresentanti della società e cercare di capire chi non si è attivato per dare seguito al lavoro di KPMG.

Alla fine, la proposta di legge, che consta di due articoli, trova l’approvazione del Consiglio.

Ampliamento concessioni balneari

Tra i provvedimenti adottati dal Consiglio c’è anche una proposta di legge di iniziativa della giunta in materia di demanio marittimo con la quale in sostanza si dà il via libera all’ampliamento per gli stabilimenti balneari – fino al 30% – che ottengano l’ok dal Comune.

Il provvedimento, presentato all’aula da Pierluigi Caputo (Santelli presidente) ripropone anche per la stagione balneare 2021 le deroghe, disposte con legge regionale 13 del 2020 alla legge regionale 17 del 2005. Caputo ha sottolineato come le norme introdotte nel 2020 da una parte abbiano disciplinato le concessioni che possono essere rilasciate nelle more dell’approvazione del Piano comunale di spiaggia, e dall’altra ha disposto, esclusivamente per la stagione balneare 2020 e su richiesta dei titolari di concessione, che i comuni possano concedere un’estensione dell’area in concessione, mediante ampliamento del fronte mare fino al massimo del 30% di quello relativo alla concessione demaniale in essere e nel rispetto di particolari condizioni. In più Caputo aggiunge che la proposta in esame, stante il perdurare della situazione prodotta dall’emergenza sanitaria e la conseguente crisi finanziaria a carico degli operatori economici, prevede che le integrazioni contenute nel testo normativo in questione possano valere anche per la prossima stagione balneare 2021.

Il provvedimento è stato emendato da Tilde Minasi (Lega) prevedendo per un periodo limitato all’anno 2021, una semplificazione procedurale per l’autorizzazione (massimo in 15 giorni) all’ampliamento delle concessioni demaniali da parte dei titolari degli stabilimenti balneari.

Un emendamento osteggiato da Bevacqua che ha parlato di strumentalizzazione ma anche della volontà di votare il provvedimento originario e quindi non emendato. Cosa che non succederà, perché la maggioranza ha i numeri e approva sia l’emendamento che il provvedimento.