Rientri in Calabria, spariti i presidi sanitari in città – FOTO

Alla stazione di Reggio Calabria, presente il personale della Polizia Ferroviaria e di Trenitalia, ma dell'Asp neanche l'ombra


La Regione Calabria in occasione dell’inizio della Fase 2 ha predisposto un Piano di sicurezza relativo ai tamponi rino-faringei.

Nei primi giorni di maggio, i fuorisede sono stati controllati in modo capillare sia all’arrivo nelle stazioni, che lungo l’autostrada. I laboratori mobili di Frascineto Ovest, Lamezia Ovest, Rosarno Ovest e delle stazioni di Scalea, Paola, Lamezia Terme, Vibo Pizzo, Rosarno, Gioia Tauro, Villa San Giovanni, Reggio Calabria, hanno effettuato tantissimi tamponi.

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Ma, adesso, dei presidi sanitari non c’è più alcuna traccia.

Già da qualche giorno, viaggiatori, comuni cittadini ed anche qualche consigliere hanno segnalato la mancanza di personale medico addetto ai controlli in quelli che dovrebbero essere i presidi di controllo per abbassare il rischio di contagio da Covid-19.

Sin dal primo momento di questa pandemia, la prevenzione è stata la carta vincente che ha permesso alla Calabria di ‘sopravvivere‘, in questo momento in cui quasi tutto sta per tornare ad una parvenza di ‘normalità’ diviene impossibile pensare di poter abbassare l’attenzione.

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Allo stesso modo, è vero anche che, una volta trascorsi i primi giorni dal famoso 4 maggio (data in cui i fuorisede sono potuti rientrare presso il proprio domicilio) i numeri dei rientri si sono drasticamente ridotti. Non dimentichiamo che per entrare in Calabria è necessario compilare online il modulo della Regione quindi tutti i viaggiatori possono essere tenuti sotto controllo. Che l’Asp abbia deciso di effettuare i tamponi direttamente a casa?

Alcuni calabresi che hanno fatto ritorno a casa ci hanno segnalato l’assenza di controlli. Alla stazione centrale di Reggio, infatti, è presente il personale della Polizia Ferroviaria e di Trenitalia, ma dell’Asp neanche l’ombra.

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