Coronavirus, aumentano le terapie intensive: la Calabria non è pronta

La Calabria totalizza 10,5 posti letto su 100 mila abitanti. A quota 10 si entra nella zona rossa

Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore sarebbero solo tre le regioni pronte ad affrontare la seconda ondata di Coronavirus (Veneto, Friuli Venezia Giulia e Valle d’Aosta) con una dote di letti in terapia intensiva che supera i 14 posti per 100mila abitanti, una soglia di sicurezza fissata dal Governo a maggio scorso quando stanziò un miliardo e trecentomila euro con il decreto rilancio per potenziare i reparti necessari ai malati Coronavirus più gravi.

Le regioni più a rischio

Le altre Regioni sono nettamente più indietro rispetto a quelle sopra. Tra queste destano preoccupazione la Campania (solo 7,3 letti per 100mila abitanti), l’Umbria (7,9) e le Marche (8,3).

La Lombardia, pur non venendo considerata pronta, è comunque più avanti nell’organizzazione delle Terapie Intensive (consideriamo che nella scorsa primavera è riuscita in poco tempo ad aprire fino a 1.800 posti letto a causa dell’emergenza).

I rischi al Sud

La paura è che se adesso sarà il Centro-Sud a dover affrontare l’emergenza, rispetto al Nord sarebbe decisamente più grave da gestire. I numeri delle Terapie Intensive occupate sono infatti in costante crescita: le ospedalizzazioni crescono più rapidamente al Meridione.

Due mesi fa i posti occupati in rianimazione erano 53, il 12 settembre sono saliti a 182 e ieri hanno raggiunto quota 512. Insomma la pressione sugli ospedali sale anche se i 4mila pazienti in terapia intensiva di fine marzo sono fortunatamente ancora lontani.

Le Terapie Intensive, è bene ricordarlo, non sono solo riservate ai pazienti Coronavirus. In questi reparti ci sono pazienti ricoverati a seguito di incidenti stradali, persone colpite da ictus o infarto o anche chi è reduce da una operazione.

Alessandro Vergallo, presidente degli anestesisti e rianimatori ospedalieri, sottolinea come: “La crescita, se lineare, sarà gestibile, ma se dovesse accelerare in alcune Regioni potrebbero non bastare i letti. Per non parlare del personale: mancavano medici rianimatori già prima dell’emergenza e la situazione è cambiata poco.”

La situazione in Calabria

La Calabria non si trova nella zona “rossa” rispetto alla soglia di sicurezza fissata dal Governo a maggio scorso (14 posti per 100mila abitanti), ma poco ci manca. La nostra regione totalizza 10,5 posti letto su 100 mila abitanti, e per intenderci a quota 10 si entra nella zona d’allerta.

Prima dell’emergenza Coronavirus si totalizzavano in Calabria 146 posti letto nelle Terapie Intensive. Successivamente sono stati aggiunti 134 posti letto previsti dal decreto rilancio 34/2020. Ad oggi, compresi quelli già stabilizzati del Piano Arcuri, in Calabria ci sono 152 posti letto. Ne risulta occupato soltanto uno.