Coronavirus, Giordano (Cisl Fp): “Personale sanitario troppo esposto al contagio”

La segretaria generale: “gli operatori sanitari calabresi devono essere muniti dei dispositivi di protezione individuale”

“Per anni abbiamo detto che il Sistema Sanitario della Calabria andava riorganizzato, che bisognava assumere nuovo personale medico, infermieristico, tecnico, Oss, biologi, che tutta le rete territoriale e ospedaliera necessitava di una seria ed efficace messa a punto. E già dai primi segnali del propagarsi nelle Regioni del Nord Italia di questo contagio da Covid-19 avevamo chiesto di attivare una cabina di regia a livello regionale per prepararci ad affrontare l’eventuale emergenza che avrebbe potuto colpire anche il Sud Italia e quindi la nostra povera e disorganizzata Calabria. Ma si è scelto di non cogliere neanche questo disperato appello di inizio anno e si è andati dritti verso il baratro”. Lo afferma in una nota Luciana Giordano, segretario regionale della Cisl Fp, secondo cui il risultato, oggi “è la corsa alla predisposizione dei posti letto di terapia intensiva e sub-intensiva, malattie infettive, pneumologia e quant’altro e al reclutamento, in urgenza, della forza lavoro che ha il compito di fronteggiare, senza alcuna formazione e addestramento, questa calamità che sta mettendo a dura prova Sistemi Sanitari ben collaudati di altre parti del Paese”.

La Cisl Fp Calabria ha inviato questa mattina una nota al Presidente della Regione Calabria, Jole Santelli, al Direttore Generale del Dipartimento Salute, Antonio Belcastro, al Commissario Straordinario, Saverio Cotticelli e a tutti i Commissari/Direttori Generali delle ASP e delle AO della Calabria chiedendo che agli operatori sanitari vengano effettuati almeno i “tamponi”, così come sta avvenendo in altre Regioni, a prescindere o meno dalla comparsa dei sintomi, fin dal momento in cui si è accertato di avere avuto contatti con casi risultati positivi al virus. Precauzione e profilassi che, tra l’altro, oltre a tutelare i dipendenti eviterebbe il propagarsi del contagio.

Sempre nella stessa nota la CISL Funzione Pubblica Calabria ha ribadito che fondamentali per la tutela della salute degli operatori sanitari sono la disponibilità e l’utilizzo di dispositivi di protezione individuali che siano adeguati a gestire l’emergenza sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo: “Con protezioni non a norma e insufficienti – argomenta Luciana Giordano – si mette a rischio non solo la salute stessa del personale sanitario ma anche quella della famiglia, degli altri lavoratori e dell’utenza che entra in contatto con detto personale. Inaccettabile è la distribuzione di mascherine certamente non a norma e non in grado di bloccare il passaggio di un virus così potente e letale, quale il covid-19. E ancora più inammissibile è il fatto che le forniture di mascherine regolarmente prenotate come da disposizioni ministeriali attraverso il sistema Consip dalle AO e dalle ASP della Calabria per fronteggiare in minima parte il fabbisogno siano state invece dirottate su altre Regioni! Per carità, certamente la situazione drammatica vissuta in alcune realtà del Nord Italia merita tutta l’attenzione ma gli operatori sanitari calabresi devono essere muniti dei dispositivi di protezione individuale per poter assolvere in sicurezza ai loro compiti. Anche detergenti per la cute, tute, guanti e occhiali risultano essere assolutamente insufficienti o addirittura mancano del tutto”.

Ma queste, conclude il segretario generale, sono solo “alcune delle esigenze che riguardano questo straordinario personale che sta, con spirito di dovere e abnegazione, mettendo a rischio anche la propria salute per garantire assistenza in questo particolare momento emergenziale”.