Coronavirus, i 5 Stelle chiedono una rivoluzione della sanità in Calabria

Sapia e Nesci, della Commissione Sanità, portano alla luce delle falle nel sistema locale e chiedono l'aumento dei posti in rianimazione e massicce assunzioni di personale

«L’emergenza nazionale per il Coronavirus richiede L’AUMENTO DEI POSTI DI TERAPIA INTENSIVA sul territorio della Calabria e la consapevolezza, a partire dal commissario alla Sanità calabrese, che occorrono presto MASSICCE ASSUNZIONI di personale medico e paramedico, essendo le quattro centinaia previste del tutto insufficienti, già in rapporto alle necessità ordinarie».

Lo affermano, in una nota, i deputati M5S Francesco Sapia e Dalila Nesci, della commissione Sanità, precisando che il nuovo decreto del presidente del consiglio Conte prevede misure decisive e importanti per allontanare il rischio di contagio, ma in Calabria ci sono state falle a livello locale, molto gravi.

«A proposito del paziente giunto a Cetraro, cui, come ci accingiamo a rappresentare formalmente alle varie autorità ci competenza, qualcuno avrà garantito libertà di movimento, quando erano già vigenti i divieti di arrivo dalle “zone rosse”, e la prenotazione per la dialisi effettuata.

La situazione in Calabria è complicata dal fatto che i commissari straordinari delle Asp di Reggio Calabria e Catanzaro rispondono, a quanto pare, soltantoal ministero dell’Interno e finora non è chiaro in che modo si siano posti il problema di come intervenire sul rischio Coronavirus. A tutti i vertici delle aziende del Servizio sanitario calabrese chiederemo da subito quali sono le iniziative intraprese per l’immediato, atteso che soltanto da lunedì prossimo potremo ragionare sui numeri relativi ai casi nella regione».

I deputati proseguono:

«Ad oggi manca un coordinamento regionale per gli interventi sul Coronavirus. Il dg del dipartimento Tutela della salute ha convocato i responsabili delle strutture di prevenzione, ma è fondamentale che il comando delle operazioni abbia la regia della governatrice eletta, Jole Santelli, affinché si stabilisca come prevenire il virus e come organizzare il sistema sanitario regionale in caso di necessità.

Questo è il momento della responsabilità. Bisogna evitare l’allarmismo e il lassismo. In concreto e con prontezza di deve agire, a livello regionale, a tutela dei cittadini calabresi. Intanto proponiamo a Santelli di nominare subito un vicepresidente che sia l’interlocutore, per la Regione, di tutte le istituzioni».