Coronavirus, tutti a casa. Stare in famiglia è l'unico lato positivo

L’unica soluzione è quella di rimanere a casa. Ed è proprio qui che riscopriamo il vero senso della vita

Gli sguardi che si incrociano per strada, nelle poche (pochissime) uscite di questi giorni, trasmettono insicurezza e timore.

L’enorme incertezza del nemico coronavirus viene avvertita soprattutto fuori casa.

Strade vuote, saracinesche abbassate, scuole chiuse. Tutto a Reggio è fermo. Cultura, sport, teatro, spettacolo, cinema, pubblica amministrazione. Dovremo dire ‘addio’ anche al nostro amato caffè al bar sotto casa.

Niente file per le strade, parcheggi vuoti e nessuna coda in giro.

L’unica fila che si affronta è quella al supermercato. Contrariamente a quanto riportato da qualche collega, le code sono infatti tutt’altro che caotiche e confuse. La paura c’è e si tocca con mano ma il panico, quello, non esiste, almeno nella nostra città.

Da #Reggiononsiferma siamo passati dunque, nel giro di poche ore a promuovere #iorestoacasa o meglio, detta alla riggitana #Stattacasa con il nuovo hashtag lanciato dai giovani promoter reggini. In pochi giri di orologio la vita e la comunicazione è cambiata. ‘Colpa’ dell’ultimo decreto ministeriale che vara il lockdown totale.

Lo svilimento si avverte proprio fuori dalle mura di casa. Alla guida delle poche autovetture, ci sono volti mascherati. Le pattuglie in città si moltiplicano e in tasca oltre a chiavi e portafoglio da oggi c’è anche l’autocertificazione.

Mai vista una cosa simile.

Nessuno lo avrebbe immaginato, nemmeno nei peggiori incubi. E in attesa dei nostri supereroi scienziati e ricercatori mondiali, a cui ci affidiamo totalmente (già sono in atto diverse sperimentazioni sul vaccino), abbiamo già modificato il nostro stile di vita.

Non vedremo più la via marina stracolma di famiglie, né mercati rionali o manifestazioni di alcun tipo. Oggi è pandemia, lo afferma l’OMS.

L’unica soluzione è dunque quella di rimanere a casa. Ed è proprio qui che riscopriamo il vero senso della vita, quello autentico fatto di sentimenti unici.

Se per strada con gli amici ci si limita ad un cenno con la testa o un semplice sorriso, in casa ci si stringe forte nel desiderio di rimanere uniti e nella speranza di rivivere quella quotidianità ritrovata.

Il nucleo familiare si restringe a tal punto che anche l’incontro con nonni e zii diventa un pericolo. Ma poco importa, ci salvano le video chiamate.

Intanto a Napoli un medico prescrive e consegna ricette affacciato dalla finestra con i pazienti giù per strada. Una scena degna del miglior film di Totò che in ‘Totò Coronavirus’ avrebbe esclamato ‘COVID – 19….ma mi faccia il piacere!

A Reggio c’è poca voglia di parlare anche se fortunatamente sul coronavirus si fa tanta ironia che distrae e strappa un sorriso.

Speriamo adesso di averle viste davvero tutte.

Come ha affermato ieri il premier Conte:

‘Stiamo distanti oggi per abbracciarci con più calore e per correre più veloci domani…Tutti insieme ce la faremo”