Evoluzione Narcos, parola chiave ‘crittografia’. Criminalità sempre più attenta alle nuove tecnologie

Criminali sempre più al passo coi tempi. Nel corso delle ultime operazioni scoperte nuove tecnologie utilizzate

intercettazioni

Canali sicuri, linee protette, codici criptati: le nuove rotte del narcotraffico passano anche dai continui aggiornamenti tecnologici messi in campo dai gruppi criminali “a difesa” di traffici e trafficanti.

Una rincorsa continua alla ricerca degli strumenti più moderni, che si sposa con un ricambio generazionale (molti dei nuovi narcos individuati dalle forze dell’ordine negli ultimi mesi hanno età comprese tra i 18 e i 25 anni) che ne favorisce la diffusione e l’utilizzo. In un mondo – quello della lotta al traffico di cocaina – in cui le intercettazioni sono diventate negli anni sempre più importanti, le organizzazioni criminali, ndrangheta compresa, hanno puntato sulla tecnologia per controbattere ai sequestri e agli arresti delle forze dell’ordine.

GUERRA GLOBALE

Esempi di queste nuove tecnologie sono spuntati fuori nell’operazione “Domingo” condotta a Roma dalla dda capitolina su alcuni trafficanti calabresi, e con il maxi sequestro di 17 kg di cocaina del dicembre scorso a Locri.

Un normale posto di controllo, l’intuito dei militari, la scoperta del carico: un’operazione all’apparenza come tante altre e che invece ha portato al sorprendente ritrovamento di oltre 5 milioni di euro interrati e nascosti in sei bidoni a tenuta stagna e di una serie di smartphone, una ventina circa, che mostrano come le nuove leve di trafficanti si tengano al passo con le nuove opportunità offerte da software e hardware sempre più sofisticati.

I cellullari infatti – molti provenienti da paesi del nord Mediterraneo e dal Sud Africa – erano dotati di una particolare forma di messaggistica criptata molto costosa ma disponibile sul libero mercato a chi è disposto a sborsare circa 2500 dollari l’anno per il solo abbonamento alla piattaforma.

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MERCATO LIBERO

«Se vuoi che i tuoi messaggi siano davvero privati, crittografarli non è sufficiente. Devi passare al livello successivo».

L’accattivante refrain che compare sul web, non lascia spazio ad interpretazioni: quello che vendono – garantisce la multinazionale con testa a Vancouver e filiali sparse in mezzo mondo, dal sud est asiatico al centro America passando per una decina di nazioni africane – è la certezza (o quasi) di mantenere nascoste (al concorrente aziendale, al marito geloso, agli organi giudiziari) le proprie conversazioni.

Un occasione che anche i gruppi criminali sembrano avere preso in seria considerazione.

NOCCIOLO BLINDATO

Le mirabolanti offerte di sicurezza garantite dalla multinazionale canadese si basano su un doppio binario tra programmi e “device”, entrambi comodamente acquistabili dal divano di casa e entrambi presenti nei recenti sequestri legati al narco traffico in Calabria e nella Capitale.

E se la crittografia è ormai una tecnologia consueta sui telefonini di tutti (da whatsapp a telegram), il “next level” di chi vuole nascondere le proprie conversazioni, si snoda su server virtuali, contatti wireless “blindati” che evitano l’utilizzo delle sim e «dispositivi che non possono essere violati e dotati di chip antimanomissione».

La guerra al narcotraffico si fa sempre più complicata, spostandosi ad un livello che fino a qualche anno fa, sarebbe andato bene per un romanzo di Isaac Asimov e che ora è diventato decisamente attuale.