Verso le regionali, resta in bilico la data del voto. Partiti alle grandi manovre, i civici provano a sfondare

Spirlì a CityNow non esclude un possibile rinvio su intervento del Governo. Alleanze e candidature; Lite Tansi Pd

Ristobottega

Mentre in Calabria succede di tutto e di più, siamo già alle grandi manovre verso le elezioni regionali che dovrebbero tenersi a San Valentino del 2021. I partiti tradizionali, e i movimenti civici, sono in fermento già da qualche settimana, anche se sul voto si allungano le ombre della paventata terza ondata del covid che farebbe slittare a data da destinarsi la consultazione elettorale.

Data in bilico

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Non lo dice esplicitamente, ma anche il Presidente facente funzioni Nino Spirlì – nel corso della odierna diretta con CityNow – è rimasto sulle sue, confermando l’orientamento venuto fuori dalla massima assemblea regionale:

“La data del 14 febbraio non è stata una scelta estemporanea. Il Governo aveva segnalato una forbice tra il 10 febbraio e il 15 aprile. In maniera unitaria la maggioranza aveva scelto di segnalare la data del 14 febbraio, allo stesso modo i rappresentanti dell’opposizione avevano parlato in maniera chiara della prima data utile per andare al voto. La prima data utile dopo il 10 febbraio è il 14. A volte la politica parla linguaggi differenti che poi alla fine si traducono nello stesso linguaggio”.

Spirlì dal canto suo, una volta incontrata quella “necessità” di andare in fretta al voto tra gli eletti dai calabresi, ha rappresentato pubblicamente prima al Presidente della Corte d’Appello e poi al Governo le decisioni maturate in seno al Consiglio.

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“Laddove ci fosse l’urgenza o la necessità da parte del Governo di spostare la data, perché si ravvede in quel periodo un segno di pericolo per la tutela della salute dei calabresi, ne prenderemo atto e faremo in modo che si possa andare in altra data in piena sicurezza. Ma se il Governo non ci dice con certezza cosa è previsto in quel periodo, nessuno può alzarsi la mattina e dire cambio data, né per simpatia né per antipatia”.

Assestamenti in corso

In questa fase, con l’indicazione della data del voto, e il Consiglio regionale in carica solo per gli affari urgenti e indifferibili, i partiti hanno cominciato a scaldare i motori.

Nel centrodestra si respira un’aria di cauto ottimismo. È chiaro che la coalizione vorrebbe poter sfruttare (politicamente parlando) l’onda emotiva che ha accompagnato la scomparsa della Presidente Jole Santelli mettendo sul tavolo un’esperienza politico amministrativa che si è interrotta bruscamente e che forse non è mai entrata mai nel vivo.

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Le cose, però, rispetto a gennaio scorso sono cambiate. Le elezioni comunali reggine probabilmente pesano sulle spalle di chi nella tornata elettorale regionale ha fatto la voce grossa. Gli occhi sono puntati quindi sulla questione candidature. E se in un primo momento sembrava che spettasse ancora a Forza Italia l’indicazione del candidato presidente, col passare del tempo le cose sono state rimesse in discussione dagli alleati, a partire dalla Lega che sta provando a rilanciarsi anche attraverso una ristrutturazione dei quadri dirigenziali regionali, ripartendo dal nuovo Commissario individuato nel neo eletto sindaco di Taurianova, Roy Biasi. Più complicata la situazione di Fratelli d’Italia che da mesi lotta con i guai giudiziari collezionati dai suoi esponenti a vari livelli. La convinzione è che si può ripartire dal blocco di liste che hanno trascinato la coalizione alla vittoria di gennaio scorso, ma appare sempre più probabile che l’ultima parola sulla scelta del candidato verrà da Roma, dove i vertici nazionali dei partiti stanno lavorando per trovare la giusta via.


I civici si organizzano

Provano a consolidarsi invece i tanti movimenti civici che hanno provato a scardinare, senza riuscirci per il momento, il sistema partitico regionale.

Così il Polo civico nato attorno ai Movimenti “24 Agosto per l’Equità Territoriale” e “10 Idee per la Calabria”, che vuole partire dal basso, con l’adesione di movimenti, associazioni, comitati che condividono il percorso “prima il programma, poi i nomi”.

Allo stesso modo la sorpresa delle scorse regionali, Carlo Tansi, continua ad andare dritto per la sua strada, annunciando che già domani presenterà i propri candidati e le liste a sostegno del progetto politico partorito da Tesoro Calabria.

La polemica col Pd

In questo senso non mancano le polemiche. Soprattutto all’indomani dell’appello lanciato alla società civile dal Partito democratico. Un po’ sulla falsariga di quanto avvenuto con Pippo Callipo. Con sullo sfondo un avvicinamento ai Cinque stelle.


Ma a quell’appello non hanno risposto presente né il Polo civico – “In comune non ci può esser niente – si legge in una nota recente – nel progetto di risanare la Calabria, con il PD e gli altri partiti che hanno devastato la Calabria” – né lo stesso Tansi che ci è andato giù duro:

“Al PD in Calabria non interessa battere la destra per invertire la rotta della nostra Terra. Al PD non gliene frega niente delle sorti della nostra Terra. Vuole riproporre i vecchi matusalemme che pensano solo a essere rieletti. Con il suo inquietante commissario Graziano, avrà già stretto accordi con gli esponenti della destra del PUT (Partito Unico della Torta) per avere una bella fetta di torta nella prossima legislatura regionale”.

A stretto giro di posta ha risposto il Commissario Stefano Graziano, che non si è fatto pregare nel rispondere a muso duro all’esponente di Tesoro Calabria, sottolineando che i personalismi devono essere messi da parte:


“Carlo Tansi scenda dal piedistallo su cui è salito e torni nella realtà. Mi hanno insegnato che gli assenti hanno sempre torto. Ieri abbiamo iniziato un percorso, non facile, ed una cosa è certa: ci sono le condizioni per creare un campo largo per battere la destra e cambiare la Calabria. C’erano tutti, Tansi no, forse preoccupato dalla rinuncia che dovrebbe fare per mettersi in gioco e partecipare”.