Rifiuti a Reggio, fari accesi sulla discarica di Melicuccà. Arriva l’esposto in Procura

Dopo l'esposto in Procura, il sindaco di Palmi annuncia il ricorso al TAR ed al Ministero dell'ambiente per possibile disastro ambientale


Il sindaco di Palmi, nonché consigliere metropolitano, ha presentato esposto in Procura per bloccare i lavori della discarica di Melicuccà.

Potenziale disastro ambientale alla discarica di Melicuccà

Da poco ripresi, i lavori di Melicuccà potrebbero subire un’ulteriore stop a causa dell’esposto in Procura presentato dal sindaco di Palmi. Giuseppe Ranuccio, nei giorni scorsi, aveva manifestato, attraverso i social, l’intenzione di smuovere le acque sulla questione discarica:

“È giunta l’ora di adire le vie legali. Ho appreso con stupore e rabbia delle dichiarazioni dell’assessore Ultimo, secondo cui la discarica sarebbe pronta ad entrare in funzione di qui a poche settimane, entro il mese di maggio. Ciò nonostante, su nostra forte pressione, la Regione e la Città Metropolitana abbiano disposto nuove indagini, studi e analisi per approfondire eventuali interferenze tra la discarica di Melicuccà e la sorgente Vina che alimenta l’acqua che noi beviamo. La Regione Calabria continua ad andare avanti e questo non è tollerabile e deve anche farci riflettere”.

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L’esposto in Procura

“Come già anticipato, venerdì 2 aprile abbiamo depositato un esposto alla Procura della Repubblica per rappresentare e denunciare un possibile disastro ambientale, determinato dalla riapertura della discarica di Melicuccà. Porteremo avanti la nostra battaglia per la tutela della salute dei cittadini e non accetteremo compromessi di alcun tipo”.

Il primo cittadino di Palmi, ai microfoni di CityNow ha illustrato nel dettaglio la decisione di presentare un esposto in Procura:

“Visto che l’interlocuzione e gli studi non sono bastati, nonostante la città e la regione abbiano disposto nuove indagini al Cnr , sia l’assessore Ultimo che Brunetti continuano a dire che la discarica di Melicuccà verrà riaperta. Non ci è rimasta, quindi, altra strada se non quella dell’esposto in Procura per rappresentare un possibile disastro ambientale derivante dalla messa in funzione della discarica per tutta una serie di questioni tecniche”.

Le “novità”, però, non finiscono qui. Ranuccio ha infatti annunciato di voler proseguire sulla strada intrapresa con l’esposto per presentare un ricorso al Ministero dell’ambiente segnalando le violazioni al codice ambientale e dal punto di vista amministrativo fare ricorso al TAR.

“La nostra posizione è sempre la stessa – ha concluso Ranuccio. Non siamo pregiudizievolmente contro l’apertura di discariche. Ma, nel 2021, le discariche non dovrebbero essere la soluzione al problema. Visto che si continua, in assenza di certezze, ad andare avanti, vogliamo accendere un campanello di allarme. Se i dati geologici, idraulici ecc. dovessero darci ragione, sarebbe inevitabile giungere alla conclusione che la discarica non va fatta, atteso che durerebbe sei mesi, un anno o poco più”.

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