Evasione, riscossione, debiti fuori bilancio: i mali atavici di Palazzo San Giorgio

Le spiegazioni dell'assessore Irene Calabrò ai microfoni di CityNow. Non nasconde che l’evasione e la riscossione dei tributi rappresentano il tallone di Achille di Palazzo San Giorgio.

L’assessore Irene Calabrò non nasconde che l’evasione e la riscossione dei tributi rappresentano il tallone di Achille di Palazzo San Giorgio. Rispetto alle entrate tributarie, nella relazione allegata allo Schema di Bilancio, a fronte di un totale che si aggira a 112 milioni per il 2020, è stato previsto un incasso di circa 135 milioni per il 2021 e 130 nel 2022? Quindi in netto miglioramento. La titolare al Bilancio spiega su cosa si fonda questa ottimistica previsione.

MIGLIORARE LA RISCOSSIONE E’ NECESSARIO

“Il miglioramento della riscossione deve essere necessario. Il punto di snodo è quello dell’evasione, un punto che abbiamo affrontato in questi anni, ma se è vero che andiamo a scovare gli evasori che non hanno ricevuto mai le cartelle di pagamento ma usufruiscono del servizio, dall’altro dobbiamo tenere in considerazione le condizioni socio economiche e quindi consentire ai soggetti di poter rateizzare il dovuto. In tal senso verranno recuperati i cinque anni precedenti, ove possibile. Quindi si tratta di recupero di evasione ma anche di avviare il ciclo della riscossione, prima sollecitata e poi coattiva. Saremo totalmente fuori dal problema di equilibri di bilancio quando porteremo la riscossione al 70%”.

Irene Calabrò

La relazione allegata al Bilancio spiega anche la gravità della situazione dei debiti fuori bilancio, una questione che ogni amministrazione affronta guardando al passato. Tuttavia il dato è cresciuto anche in questi ultimi anni – “Sei anni alla continua ricerca dell’ordine e della ricostruzione” ha detto la Calabrò – nonostante il lavoro certosino degli uffici di Palazzo San Giorgio.

“In questi sei anni sono stati riconosciuti debiti fuori Bilancio per 40 milioni. Capite bene l’entità di questa somma all’interno di un Bilancio comunale in Piano di riequilibrio. Il 90% di questi sono debiti derivanti da titoli esecutivi, cioè da sentenze passate in giudicato che vuol dire che sono sostanzialmente delle prese d’atto da parte del Consiglio. I debiti devono trovare copertura nel Bilancio e questo sottrae risorse a servizi e manutenzioni. La Corte dei Conti ha consentito la copertura con residui di mutui attivi non più utilizzati che erano destinati a spese di investimento. L’esempio più ricorrente è quello derivante da sentenze di esproprio negli anni 70 arrivati a giudizio in questi anni”.

PIANO OPERE PUBBLICHE

Previsti piani di intervento di messa in sicurezza per la viabilità e in questo si andrà ad affiancare alle risorse messe in Bilancio per la manutenzione, parliamo anche di sottoservizi e quindi non solo di opere strutturali su tutto il territorio comunale. Edilizia scolastica, impiantistica sportiva, ma anche il completamento di opere già in corso, quindi il fronte mare da Catona a Bocale che sarà l’obiettivo della seconda consiliatura Falcomatà, e poi opere più di punta, finanziati con fondi esterni, come il Museo del Mare di Zaha Hadid che sarà finanziata con i Contratti di sviluppo.