Avviso di garanzia a Occhiuto, Falcomatà: ‘Non trasformiamo i problemi giudiziari in scontro politico’

Il sindaco di Reggio Calabria: "No al garantismo a corrente alternata. Restiamo sui temi veri che riguardano la Calabria"

Giuseppe Falcomatà Sindaco (4)

Sul caso che ha coinvolto il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, indagato per corruzione dalla Procura di Catanzaro, è intervenuto anche il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà. Le dichiarazioni, rilasciate durante l’incontro pubblico di presentazione della lista civica “Rinascita Comune” al Cineteatro Metropolitano, puntano a riportare il confronto politico su un terreno di coerenza e responsabilità.

“Siamo sempre stati garantisti, anche quando ad essere coinvolti eravamo noi. E continueremo a esserlo oggi” ha dichiarato Falcomatà. Il primo cittadino ha richiamato alla memoria la vicenda giudiziaria che lo ha riguardato direttamente, quella del caso Miramare, e il clima di condanna preventiva che allora — sottolinea — arrivò da gran parte del centrodestra.

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“Non chiediamo le dimissioni. A differenza di tanti partiti del centrodestra che quando toccò a noi, e a tutto il Consiglio comunale, gridarono allo scandalo, chiesero dimissioni, invocarono il bisogno di una nuova classe dirigente per questa città”.

Il sindaco ha poi rimarcato un principio di coerenza politica e istituzionale:

“Non siamo quelli del garantismo a corrente alternata, non siamo quelli che restituiscono ciò che hanno subito. Noi non trasformiamo i problemi giudiziari in uno scontro politico”.

Un monito, quello del primo cittadino, a non farsi trascinare su un terreno che definisce “dello scontro, dell’insulto, dell’assalto”.

Per Falcomatà il punto centrale resta l’attenzione ai problemi concreti della Calabria: lavoro, sanità, infrastrutture, giustizia sociale.

“Rimaniamo sui temi, perché lì siamo forti. Il resto serve solo a distrarre dai veri problemi di questa terra”, ha concluso. Un appello alla maturità politica in un momento delicato per le istituzioni calabresi.