Avviso di garanzia a Occhiuto, Falcomatà: ‘Non trasformiamo i problemi giudiziari in scontro politico’
Il sindaco di Reggio Calabria: "No al garantismo a corrente alternata. Restiamo sui temi veri che riguardano la Calabria"
14 Giugno 2025 - 07:33 | di Eva Curatola

Sul caso che ha coinvolto il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, indagato per corruzione dalla Procura di Catanzaro, è intervenuto anche il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà. Le dichiarazioni, rilasciate durante l’incontro pubblico di presentazione della lista civica “Rinascita Comune” al Cineteatro Metropolitano, puntano a riportare il confronto politico su un terreno di coerenza e responsabilità.
“Siamo sempre stati garantisti, anche quando ad essere coinvolti eravamo noi. E continueremo a esserlo oggi” ha dichiarato Falcomatà. Il primo cittadino ha richiamato alla memoria la vicenda giudiziaria che lo ha riguardato direttamente, quella del caso Miramare, e il clima di condanna preventiva che allora — sottolinea — arrivò da gran parte del centrodestra.
“Non chiediamo le dimissioni. A differenza di tanti partiti del centrodestra che quando toccò a noi, e a tutto il Consiglio comunale, gridarono allo scandalo, chiesero dimissioni, invocarono il bisogno di una nuova classe dirigente per questa città”.
Il sindaco ha poi rimarcato un principio di coerenza politica e istituzionale:
“Non siamo quelli del garantismo a corrente alternata, non siamo quelli che restituiscono ciò che hanno subito. Noi non trasformiamo i problemi giudiziari in uno scontro politico”.
Un monito, quello del primo cittadino, a non farsi trascinare su un terreno che definisce “dello scontro, dell’insulto, dell’assalto”.
Per Falcomatà il punto centrale resta l’attenzione ai problemi concreti della Calabria: lavoro, sanità, infrastrutture, giustizia sociale.
“Rimaniamo sui temi, perché lì siamo forti. Il resto serve solo a distrarre dai veri problemi di questa terra”, ha concluso. Un appello alla maturità politica in un momento delicato per le istituzioni calabresi.