Street art a Reggio, nuovo murales in città: il mito della Fata Morgana protagonista - FOTO

L'artista spiega il significato dell'opera che impreziosisce la via Marina: 'Reggio tappa importante, qui ho trovato l'amore'

Impossibile non notarla.

Sarà per i suoi occhi magnetici, o le mani così reali, la “nuova” Fata Morgana che domina l’area del Tempietto di Reggio Calabria non può passare inosservata. A realizzarla una giovane artista classe ’91.

Dal suo atelier in Calabria le opere di Roberta Fiorito, in arte Rob_arkt, hanno raggiunto i muri di tutta l’Italia. Arrivando a donare una nuova anima ad un’area in fase di restyling che i reggini sperano di poter vedere presto ultimata.

Street art sempre più protagonista a Reggio Calabria

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La Città Metropolitana di Reggio Calabria continua ad investire nella cultura. In queste settimane, infatti, diversi Comuni della Metro City hanno raccolto i frutti del secondo bando dedicato alla street art, fortemente voluto dal delegato metropolitano Filippo Quartuccio.

Da segnalare le bellissime opere di Massimo Sirelli a Cinquefrondi e Locri, così come il murales del maestro Allera a Siderno. Ma anche Reggio Calabria non è rimasta indietro con una magnifica opera muraria in grado di far rinascere la zona tempietto: “La Fata Morgana“.

L’iniziativa rientra nel bando “Avviso Pubblico rivolto a Street Artist per la creazione di una short list per la progettazione e realizzazione di interventi artistici urbani presso spazi resi disponibili da parte dei Comuni del territorio metropolitano anno 2022”.

“È un progetto nato su mio indirizzo in Città Metropolitana – ha spiegato il delegato alla cultura Filippo Quartuccio, ai microfoni di CityNow. Quello attualmente in corso è il secondo e, visto il successo delle prime due edizione stiamo già lavorando per il terzo. Aveva creduto molto in questa attività già il sindaco Falcomatà, una volta insediato Carmelo Versace abbiamo proseguito per portare la cultura in strada, affinché possa essere alla portata di tutti”.

La Fata Morgana di Roberta Fiorito

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Non è un caso se l’opera si ispira alla mitologia del territorio. Per il murales che adorna il Tempietto è stato volutamente scelto il mito della Fata Morgana, una delle leggende più conosciute nell’area dello Stretto.

Racconto e realtà si mescolano in quello strano, ma spettacolare fenomeno ottico a cui tutt’oggi è possibile assistere a Reggio Calabria dove, in giornate particolarmente calde, sembra quasi di poter toccare con mano la vicina Messina.

L’opera raffigura la Fata Morgana con le braccia tese verso l’osservatore, in trasparenza, nei suoi occhi, oltre di lei, la sagoma della Sicilia. I simboli alchemici di acqua, aria, terra e fuoco, incorniciano la protagonista: simboleggiano gli elementi naturali, la coesistenza di tutti questi elementi in un solo scorcio e l’equilibro tra questi, equilibrio che genera un panorama unico al mondo, in cui mare, montagna, l’Etna, e il cielo confluiscono.

“Lo sguardo della fata interroga e tenta i passanti – ha spiegato l’autrice dell’opera a CityNow – Le sue mani li invitano ad entrare nel disegno. Nello specchio dei suoi si instaura un rapporto quasi intimo tra lo spettatore ed il soggetto dell’opera, che sembra chiederci: tu cosa desideri? Una domanda che forse si ci pone poco spesso, persi nel tram tram del quotidiano, ma che può rappresentare una una presa di coscienza improvvisa, un’illuminazione, che spesso può accendere piccole luci, rivelarci il nostro “io” ed innescare grandi cambiamenti. è la stessa domanda che mi sono posta un bel giorno qualunque di qualche anno fa, la risposta mi ha portato a fare ciò che faccio oggi, cambiando bruscamente le mie priorità nella vita: l’artista. Una domanda che, ad oggi, posso confermare, mi ha salvata”.

Roberta Fiorito ha definito il murales “un successo” e si è detta particolarmente felice del risultato, oltre che della permanenza nella città dello Stretto.

“Ho lavorato un po’ ovunque in Italia, ma il Sud è sempre il Sud. La gente è veramente calorosa e, a Reggio Calabria ho potuto sperimentarlo con chi passava dal Tempietto a passeggiare o fare jogging. Tutti erano incuriositi da questo cantiere e chiedevano con affetto aggiornamenti sullo sviluppo dell’opera.

Reggio per me è stata una tappa importante – ha aggiunto Roberta – perché pur non essendo reggina di nascita è come se la città mi avesse preso in adozione. È qui che ho trovato l’amore ed è anche la città in cui ho scelto di frequentare la facoltà di Architettura. Ho lavorato con particolare enfasi al progetto della Fata Morgana perché il mio scopo era quello di realizzare un’opera all’altezza di una città che mi ha davvero dato tanto nella vita. Una grande mano d’aiuto è arrivata dalla sinergia con il Comune e la Città Metropolitana che, con il bando, danno modo agli artisti di esprimersi ed alla società di apprezzare sempre di più la street art”.

Chi è Roberta Fiorita

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Dal 2013, partecipa come pittrice amatoriale ad esposizioni, estemporanee e concorsi artistici. Nel 2016 vince il primo concorso di Street art bandito dal comune di Paola (CS), realizzando “Il Pavone”, opera muraria di circa 50 mq. Nel 2019 vince il bando internazionale “Un murales per la villa di Vejano”nel Lazio, tra il 2020 e 2022 vince ben 9 bandi di concorso per la realizzazione di opere murali in giro per l’Italia, tra cui il bando “Sentieri di acqua e di pietra” indetto dalla Direzione Regionale Musei Molise. Nel 2022 si qualifica tra i 20 artisti finalisti del bando internazionale “Murales Etiopia”, partecipando contestualmente alla relativa mostra collettiva tenutasi a Roma curata da Mirko Pierri, sempre nel 2022 è viene selezionata come rappresentante di Puglia e Calabria per il progetto Cabine in Rosa 2022, vincendo poi il relativo contest. In pochissimi anni trasforma definitivamente una passione in una professione a tempo pieno. Ad oggi l’arte è il suo pane quotidiano.

Lo stile pittorico dell’artista suggerisce una piacevole evasione dalle rigide regole del mondo reale, rimandano ad una dimensione onirica e fantastica, fatta di volti, sensazioni estemporanee, spiriti e simbologie zoomorfe. La sua ricerca artistica mira alla sintetizzazione mediante simboli dei sentimenti più profondi dell’animo umano.

L’uso di tecniche creative offre una nuova prospettiva artistica allo spettatore assorto, che questa volta non è più costretto a concepire la pittura in base a schemi statici e precostruiti. La fucina di creazioni disparate, favorisce un marchio distintivo dell’artista nella riproposta sempre varia di soggetti e citazioni.