Inaugurazione GA-GA, Falcomatà: ‘Un’opera con tanti padri e madri. Scriviamo un pezzo di storia’
Presente al taglio del nastro del terzo lotto, il sindaco metropolitano ha parlato anche del riscatto sociale dell'Aspromonte
01 Dicembre 2024 - 11:47 | di Redazione

L’inaugurazione del terzo lotto della strada a scorrimento veloce Gallico-Gambarie segna un momento storico per il territorio di Reggio Calabria. A margine della cerimonia e del taglio del nastro, il sindaco Giuseppe Falcomatà ha espresso con emozione il significato profondo di questa infrastruttura per la comunità.
“È un momento di grande orgoglio. Lo dico da sindaco, da istituzione che ha avuto ed ha l’onore di scrivere l’ultima riga di una storia lunga 40 anni, nella piena consapevolezza che questa è un’opera che ha attraversato cicli politici importanti. Un’opera più grande di me, sotto tutti i punti di vista, anche quello anagrafico”.
Falcomatà ha sottolineato come la realizzazione di quest’opera rappresenti uno sforzo collettivo, con contributi provenienti da diverse istituzioni e figure politiche che si sono succedute nel tempo:
“Un’opera con tanti padri e madri. È importante ricordare tutti coloro che, nel momento in cui hanno rivestito cariche istituzionali, hanno contribuito a scrivere un pezzo di storia di questa infrastruttura: sindaci, Presidenti di Regione, di Provincia, deputati e associazioni. Un’opera pubblica che unisce, così come fanno le strade”.
Il sindaco ha inoltre lanciato un appello per un cambio di mentalità nella gestione delle infrastrutture pubbliche, puntando sull’unità e sulla necessità di superare le divisioni partitiche per lavorare insieme al bene comune:
“La politica deve dimostrare autorevolezza, unirsi svestendo le casacche di partito e indossando l’unica possibile, quella amaranto”.
Un’opera strategica per il territorio
Falcomatà ha riconosciuto che la Gallico-Gambarie non risolverà tutti i problemi di accessibilità e mobilità del Sud Italia, ma ha ribadito la necessità di ulteriori investimenti da parte del Governo per il Mezzogiorno:
“Unire mare e montagna ci consente di rimuovere anche l’ultimo alibi rimasto per lo sviluppo economico e turistico di questa porzione di territorio. Consente a tanti cittadini di poter restare ed a tanti altri di tornare. Da oggi non saranno più isolati e tagliati fuori”.
L’opera rappresenta anche un riscatto sociale per chi ha sofferto a causa della mancanza di infrastrutture adeguate:
“Dentro quest’opera c’è il diritto alla mobilità, che nei nostri territori è anche un diritto alla vita. Questa strada porta con sé le ferite e le tragedie di chi ha perso la vita cercando di raggiungere un ospedale o un presidio sanitario”.
Il riscatto dell’Aspromonte
In chiusura, il sindaco ha ribadito l’importanza simbolica della montagna e dell’Aspromonte, che da territorio marginale si trasforma in elemento di orgoglio e identità:
“La montagna, l’Aspromonte, può passare da terra inaccessibile, legata al passato dei sequestri di persona, ad elemento di riscatto e orgoglio identitario”.
Con il coinvolgimento delle nuove generazioni, rappresentate dagli studenti del Righi che hanno seguito da vicino i lavori del cantiere, questa strada diventa simbolo di speranza e progresso per tutta la comunità.
