Intrighi e poltrone: Falcomatà avvicina Marino e allontana Sera. Il Pd che fa ?

Deleghe, capogruppo Pd e MetroCity: ancora frizioni a Palazzo San Giorgio, mentre Falcomatà è sempre più vicino ai Dp

Invertendo l’ordine delle lettere…il risultato cambia. Partito Democratici e Democratici e Progressisti, Pd e Dp, due lettere che contengono buona parte dei destini dell’amministrazione comunale. Due lettere che contengono anche il destino politico di Giuseppe Falcomatà, bravo a districarsi tra il partito di riferimento e il gruppo capitanato da Nino De Gaetano.

La sintonia, nelle ultime settimane se non mesi, si è spostata decisamente a favore dei Dp, al contempo però Falcomatà ha tessuto un’opera di ricucitura con i dem, missione che però sembra essere riuscita soltanto in minima parte. Il risultato negativo delle urne, ha scatenato nuove frizioni e intrighi, mentre all’orizzonte c’è la sentenza di appello del Processo Miramare che definirà tempi e modalità di rientro del sindaco oggi sospeso.

Sono almeno tre gli argomenti che, non senza attriti tra le parti, tengono banco all’interno della maggioranze comunale e metropolitana. La prima riguarda la delega alla manutenzione stradale, rimasta vacante dopo le dimissioni di Mario Cardia, polemicamente passato nel frattempo dalla maggioranza (vestendo il ruolo di capogruppo dei Dp) all’opposizione, con l’Udc.

Secondo alcuni rumors, il gruppo di De Gaetano, con il benestare di Falcomatà, vorrebbe continuare ad esprimere il delegato alla manutenzione stradale, assegnandola al consigliere Filippo Burrone. Di diverso avviso invece è il Pd, o almeno una parte dei dem, che preferirebbero occupare la casella, assegnandola al consigliere Franco Barreca. In particolare, di traverso rispetto all’assegnazione a Burrone, si sarebbe messo il capogruppo del Pd, Giuseppe Sera.

Il secondo nodo da sciogliere riguarda proprio lo stesso Sera, che rumors vorrebbero inviso a Falcomatà. Il sindaco oggi sospeso considererebbe Sera come ‘troppo autonomo’ e dalle posizioni spesso critiche, non allineate a quelle del Partito Democratico. I ‘difensori’ di Sera all’interno dei dem invece, parlano di un percorso equilibrato, con il capogruppo capace anche di gestire con saggezza il delicato rientro di Nino Castorina, oggi nuovamente sospeso causa divieto di dimora.

Falcomatà, con ogni probabilità spalleggiato dai segretari dem Bonforte e Morabito, preferirebbe un profilo più morbido quale nuovo capogruppo del Pd. Il braccio di ferro tra Sera e Falcomatà, salvo sorprese o imprevisti, andrà avanti sino al rientro a Palazzo San Giorgio del sindaco oggi sospeso.

Il ‘nuovo attivismo’ di Giuseppe Marino porta dritto al terzo problema da affrontare per la maggioranza e in particolare il Pd. Negli ultimi mesi decisamente low profile e rispettoso della sospensione ricevuta in ambito del Processo Miramare, Marino in questi giorni è tornato a produrre note e riprendere un dialogo più intenso con il Pd. Secondo alcuni, non casualmente.

Con Nicola Irto quale possibile regista dell’operazione infatti, in molti predicono per Marino la futura poltrona di vicesindaco metropolitano, eventualità ovviamente possibile soltanto al rientro di Falcomatà. Eventualità che sarebbe arrivata anche alle orecchie, tutt’altro che entusiaste, dell’attuale f.f. Carmelo Versace.  Con questa possibilità che aleggia sopra Palazzo Alvaro è possibile spiegare il malumore di Versace, descritto da più esponenti della maggioranza come inquieto e scontento.

Da ricordare come la poltrona di vicesindaco metropolitano, nel febbraio del 2021, aveva causato uno dei numerosi scontri tra Falcomatà e Irto, in quei mesi spesso a duello, con Falcomatà che all’epoca vinse la contesa, assegnando la poltrona all’allora fedelissimo Armando Neri (oggi tra i nemici politicamente più accesi) invece che a Giuseppe Marino, come caldeggiato da Irto.

Dal febbraio 2021 ad oggi però è passata un’eternità politicamente parlando, una riconciliazione non fa mai male e presto potrebbe arrivare il momento per il neo senatore Irto di riproporre con decisione il profilo di Giuseppe Marino quale vicesindaco metropolitano, con Falcomatà questa volta deciso ad ascoltare il consiglio del segretario regionale del Pd…con vista sul futuro. Come già riportato su queste pagine infatti, Falcomatà starebbe pazientemente tessendo una tela di rapporti, movimenti e dialoghi con l’obiettivo di ottenere la candidatura a presidente della Regione Calabria, che da naturale scadenza sarebbe nel 2026.