Viaggio avventuroso per Klaus Davi verso il santuario di Polsi, tra strade dissestate e guasti

Notte avventurosa per Klaus Davi nel cuore dell’Aspromonte: il giornalista raggiunge Polsi tra buche, alberi e totale assenza di segnale

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Nella serata di venerdì Klaus Davi ha raggiunto il Santuario di Polsi, nel cuore dell’Aspromonte, non senza difficoltà e con un piccolo colpo di scena. Nonostante divieti, cantieri, buche profonde come crateri, tronchi d’albero abbandonati nella carreggiata, attraversamenti improvvisi di cervi e daini e totale assenza di segnaletica, il giornalista italo-svizzero attorno alle 19 è riuscito a raggiungere la meta ma, per sua grande delusione, il santuario era tutto transennato e purtroppo inagibile.

Un viaggio tra ostacoli e silenzi nell’Aspromonte

Percorrendo le strade attorno al Santuario e scendendo verso Montalto, il silenzio più assoluto, unico segno di vita un cinquantino bianco parcheggiato sulla strada che costeggia il luogo di culto. Attorno alle 20:30 Davi ha intrapreso la via del ritorno ma con la complicità del buio pesto non è riuscito a trovare la strada per San Luca.

Allora è tornato al Santuario, verso le 22, e constatando che alcune luci del comprensorio erano accese ha suonato il clacson sperando che uscisse qualcuno per aiutarlo a trovare la strada del ritorno ma non ha risposto nessuno (non c’erano citofoni…). A quel punto si è deciso a tornare. Superfluo ribadire che cellulare e navigatore erano out per mancanza di copertura.

Una notte difficile tra Aspromonte e Montalto

Esausto, alle 3 di notte ha deciso di accostare e dormire per un’oretta in auto, non lontano da Montalto. Alle 4 di mattina ha contattato la caserma di Platì per farsi dare qualche indicazione ma non è riuscito a dire ai militari, sempre estremamente disponibili, dove fosse esattamente. Davi però non s’è perso d’animo e, approfittando di qualche tratto in cui lo smartphone tornava a ricevere il segnale, attorno alle 5 di mattina è riuscito a raggiungere San Luca, dove un gruppo di ragazzi del paese in auto lo hanno incrociato e salutato, per poi proseguire verso Reggio Calabria.

Le parole di Klaus Davi sul fascino di Polsi

«Sono andato nel parco dell’Aspromonte perché sono un seguace di Corrado Alvaro, dei suoi racconti in cui parla spesso appunto di Polsi e del parco visto di notte, e sono rimasto folgorato dalla bellezza di quel paesaggio by night, un fascino gotico con scenari da film stile “Signore degli anelli”.

È davvero un posto magico che ti entra dentro. Il Santuario è tutto transennato e non è permesso entrarvi. Domina un silenzio interrotto da folate di vento che sembrano parlarti. Diventi parte della natura, è molto bello. Ho anche cercato il Ponte dei Giudei, presunta testimonianza della presenza del popolo di Israele in queste zone, ma non sono riuscito a trovarlo», ha commentato Klaus Davi.