Comunali Reggio - Minicuci certo dell’unità del centrodestra, strizza l’occhio alla Marcianò - VIDEO

Intervista a 360° al candidato Minicuci: ‘Il dissesto non lo decido io. Sbloccheremo i condoni. Soluzione israeliana per i rifiuti”

‘Guarda prima a cu tu dici e poi chiddu chi ti dici’.

Non ha perso il vizio di affidarsi alla saggezza popolare dei proverbi calabresi Antonino Minicuci. Una pratica che anche per gioco ha seguito in quel di Genova, dove, si racconta, che insegnasse un proverbio al giorno al sindaco Bucci. Adesso però, a Reggio, nelle vesti di candidato sindaco per il centrodestra, Minicuci sceglie questa massima per rappresentare ai reggini l’affidabilità dell’uomo e del professionista.

“Dovunque sono stato, quando ho dato una parola l’ho sempre mantenuta. E non vengo a Reggio Calabria per perdere la mia faccia, la mia storia. Quindi, se mi domandate perché i reggini dovrebbero votarmi, dico per l’affidabilità”.

È un Minicuci, sicuro di se, soddisfatto per come stanno andando le cose, quello che si presenta in diretta ai microfoni di CityNow sottoponendosi alle domande del direttore Vincenzo Comi. Un Minicuci che dice di aver trovato un clima sereno in città, e adesso “un clima pieno di entusiasmo e di gente che si avvicina alle posizioni del centrodestra”.

L’ottimismo delle ultime ore, documentato da CityNow, si è d’altronde concretizzato in un incontro faccia a faccia tra lo stesso Minicuci e l’oppositore più strenuo alla sua designazione, il deputato azzurro Francesco Cannizzaro. Incontro che, per come raccontato dallo stesso candidato, non può che ricompattare tutte le varie anime del centrodestra.

La lunga gestazione e il centrodestra unito

Naturalmente, oggi, che le posizioni sembrano meglio delineate e vanno verso un centrodestra unito, Minicuci ridimensiona il can can suscitato nell’elettorato d’area all’annuncio del suo nome quale candidato del centrodestra:

“Credo non sia successo nulla di più di quello che succede nelle varie consultazioni elettorali comunali e regionali. Ci sono sempre varie interlocuzione tra i partiti e succede spesso che vengono esaminati più profili, e così è successo anche stavolta. È il bello della democrazia, altrimenti avremmo un sistema dittatoriale. Ma alla fine arriva a una sintesi, ad una scelta. E questo è successo anche nelle elezioni regionali calabre con la Santelli che è stata scelta anche con un ritardo maggiore rispetto a quello del comune”.

Ovviamente l’obiettivo dell’ex direttore generale del Comune di Genova è l’unità:

“Io ho sempre detto, che cercherò di avere tutto il centrodestra unito attorno alla mia figura, e questo lo farò spendendomi anche in incontri con i vari esponenti dei vari partiti. Anche in queste ore ho lavorato per raggiungere questo obiettivo. Se c’è qualcuno dei consiglieri uscenti che dice che non si candiderà con me, io su questo forse posso fare poco, però posso dire che c’è un entusiasmo molto forte perché tantissime persone in queste ore sono stanno venendo per candidarsi”.

Tra queste potrebbe rientrare anche Eduardo Lamberti Castronuovo, che non era stato certo tenero rispetto alla candidatura di Minicuci, quando ha affermato che “chi voterà Minicuci è un traditore”.

“Per quanto riguarda Eduardo Lamberti Castronuovo io posso dire che è un amico, una persona perbene, che si è speso per la città e pensava probabilmente di avere un riconoscimento in queste elezioni. Io credo sia stato un momento di tensione e sono convinto che l’amico Lamberti farà parte della nostra squadra”.

Poi il candidato si sofferma sulle resistenze di una parte di forza Italia e segnatamente quella che fa riferimento a Francesco Cannizzaro:

“Ma guardi la posizione di Forza Italia è stata abbastanza chiara, è stata espressa non soltanto dagli esponenti locali, ma soprattutto dai vertici, con Tajani e Berlusconi, e in un accordo nazionale, ovviamente, l’accordo viene fatto da chi ha titolo a farlo, e normalmente chi è nel territorio può avere un momento, insomma, in cui ritiene che non sia stato fatto tutto per fare un passaggio anche con gli organismi provinciali. L’onorevole Cannizzaro non mi ha mai detto, e anche stamattina me l’ha riferito, che il problema è sulla mia persona, perché lui ha una grande stima nei miei confronti. Noi abbiamo fatto cinque anni insieme, abbiamo lavorato in Provincia e quindi conosce bene qual è il mio modo di lavorare e come mi approccio alle problematiche. Lui ha qualche problema perché ritiene che il metodo seguito doveva essere un altro, ma non posso essere io a sanare questa situazione. Quindi io credo che con l’onorevole Cannizzaro si sistemerà tutto nei prossimi giorni. Ad oggi posso dire che il centrodestra sarà unito e abbiamo tantissime persone che hanno voglia di cimentarsi insieme a questo centrodestra unito e avremo anche le tantissime liste civiche”

Sembra che della partita farà parte anche l’Udc in un primo momento defilatasi, e Minicuci lo conferma:

“Ho avuto rassicurazione da Cesa che è un amico, e da Talarico, che me l’ha confermato una mezz’ora fa, che l’Udc farà la sua lista. Quindi io non ho problemi. I partiti faranno le loro liste, e se hanno qualche problema il candidato è a disposizione per verificare insomma in che modo può dare una mano”.
Immancabile la domanda sulla candidatura di Angela Marcianò:

“Stimo la Marcianò, l’ho manifestata in tempi non recenti, quando ero direttore generale della Provincia. Sa benissimo che l’ho sempre stimata e mi auguro di cuore che si possa lavorare insieme. Noi abbiamo bisogno di eccellenze di questa città per la sua rinascita. Non possiamo andare dietro a tizio, caio o sempronio che non hanno delle competenze specifiche”.

“C’è malessere in città… Ecco le mie regole”

A chi gli fa notare che i ritardi del centrodestra abbiano potuto rafforzare l’uscente Giuseppe Falcomatà, Minicuci fa spallucce:

“Io onestamente, forse perché sono forestiero, girando per la città mi sono reso conto che c’è un malessere molto forte, perché io non ho mai visto Reggio Calabria ridotta così. Non so come è possibile che ci sia un vantaggio per il centrosinistra. I reggini si aspettano veramente delle innovazioni forti per poter migliorare questa città. La città è in fondo al burrone, dobbiamo come ho detto più volte, risanare proteggere e rilanciare. Ma facendo azioni mirate sul territorio”.

Per il candidato del centrodestra il principale problema del reggino è quello di vedere una città normale:

“Avere le strade ripulite dalla spazzatura, l’acqua scorrere dai rubinetti, risolvere tanto il problema dell’aeroporto, quanto il problema della trasparenza e anticorruzione nell’ambito del Comune; la situazione relativa ai tempi di rilascio degli atti, autorizzazioni, concessione eccetera, il riordino della macchina amministrativa e l’assegnazione di obiettivi definiti ai dirigenti perché possano avere un trattamento economico che spetta soltanto al raggiungimento del risultato. Non è una cosa semplice, ma noi ci proveremo. La mia storia comunque dice che tutte le volte che ho affrontato le tematiche le ho definite e raggiunte”.

Programma

“La bozza di programma è stata elaborata dal candidato sindaco, è stata inviata alle forze politiche del centrodestra, verrà inviata anche a tutte le numerosissime liste civiche che ci sono, e nel momento in cui programma viene definito viene presentato e allegato alle candidature dei consiglieri delle liste e del candidato sindaco. Da quella giornata Noi possiamo tranquillamente verificare i programmi presentati da tutti i candidati sindaci e capire un po’ che Idee ci sono per lo sviluppo di questa città”.

E se dovesse riuscire ad essere il sindaco della città quali sarebbero gli atti immediati?

“I primi atti che farò sono quelli di dettare delle regole precise e quindi toccherò l’organizzazione amministrativa dell’ente, in relazione a quelle che sono le effettive esigenze della città. Poi detterò delle regole certe nei rapporti tra politica e amministrazione”.

Dissesto sì o no?

“Guardate che non dipende dal sindaco. Dipenderà dalla Corte dei Conti. Se non ci sono, come non ci sono, i requisiti per andare avanti, perché le entrate non garantisco la possibilità di svolgere servizi pubblici essenziali, sarà la Corte dei Conti che chiederà che venga dichiarato il dissesto. Il problema comunque tra pre dissesto e dissesto è abbastanza limitato, se noi adesso a Reggio Calabria abbiamo una fase di pre dissesto, nel dissesto noi avremmo una commissione ad hoc che si opera di tutti i debiti precedenti come liquidazione. Credo che a nessun sindaco interessi se la liquidazione del pregresso la fa una commissione o lo fanno gli uffici con il sindaco

ArrowBio, la soluzione al problema rifiuti

“Ci sono cittadini, anche con una certa età, che mi dicono che non hanno mai visto la città in questo stato di degrado. In linea generale bisogna distinguere due categorie: i rifiuti indifferenziati detti tal quale, che hanno una risposta perché praticamente ci sono tre impianti tecnologici in provincia e sono a Siderno, Sambatello e Gioia Tauro. Poi abbiamo i rifiuti frazione organica che sono quelle proveniente dalla raccolta differenziata: questi rifiuti praticamente non trovano se non in parte una risposta se non nel sito ubicato a Siderno. Il problema praticamente è quello di trovare l’autosufficienza, attivare il discarico sul territorio e qui c’è stata un ritardo notevole dell’amministrazione per quanto riguarda le discariche pubbliche di Melicucca e Motta San Giovanni. In 2-3 mesi si potrebbe, correndo, attivare la discarica di Melicuccà, però un modo di evitare di mandare i rifiuti fuori, è quello di chiedere alla Regione una ordinanza per andare a utilizzare per sei mesi la discarica di Crotone. La soluzione è quella di fare un centro di raccolta zonale con aree pubbliche sorvegliate e si garantirà così che non ci siano più i rifiuti per strada. Sotto la supervisione di un operatore poi è possibile censire l’utenza e capire chi è censito per il rifiuto, chi paga e chi no. Successivamente si potrebbero acquistare i cassonetti elettronici ma la spesa poi diventa forte dobbiamo prima fare un discorso sul bilancio. Io però, oltre a questa linea che è quella delle discariche e del termovalorizzatore, che una direttiva dell’Unione Europea del 2018 vuole vengano dismessi, voglio fare un discorso più di carattere ambientale. È una delle linee che vorrei portare avanti con un gruppo di lavoro, facendo intervenire anche i consiglieri in questa discussione, che è quella di arrivare a un sistema definito ‘arrowbio’. È una tecnologia israeliana che possiede la capacità di riciclaggio del 90%. Quindi, non avremmo più la discarica e nel tempo avremo dei vantaggi con la produzione di fertilizzanti e biogas di ottima qualità. Ma soprattutto nella spesa sin avranno vantaggi: perché mentre smaltire una tonnellata di rifiuti oggi costa circa 90 euro, in questo caso avremo una spesa di 15”.

Ponte, Città metropolitana e condoni

La sua lunga esperienza all’interno degli uffici potrebbe essere d’aiuto sicuramente per sbloccare tutta una serie di situazioni pendenti da decenni a Palazzo San Giorgio:

“È un dato di fatto che su Leggi e disposizioni generali io me la cavo, ma sul condono vorrei esprimere un concetto: a Genova in un anno abbiamo definito tutte le pratiche di condono arretrate, Il condono è del 1985 del 1994 e del 2003. Non è possibile che qui noi abbiamo migliaia e migliaia di pratiche ferme che potrebbero portare risorse all’Ente, ma soprattutto dare una risposta al cittadino. Se c’è una disposizione di legge che lo prevede e il cittadino ha presentato domanda di condono deve avere la possibilità che quella pratica sia esaminata. E questo lo faremo perché, quando parlavo di risultato dei dirigenti, noi daremo obiettivi sfidanti e specifici: entro l’anno dovranno essere definite le pratiche del cittadino che deve essere tutelato”.

Favorevole al Ponte sullo Stretto perché “il Ponte – dice – non è solo avere il Ponte”,

“Per questa infrastruttura la Comunità europea ci dà 6 miliardi, ma io ho già detto agli esponenti del centrodestra che non si può avere solo il Ponte, c’è tutto il discorso della viabilità che deve esser adeguata al Ponte, l’alta velocità e il sistema ferroviario che oggi è fermo al 1875. Ma poi, lo Stato deve intervenire, e faremo di tutto perché intervenga, perché non è possibile che le risorse per le infrastrutture vadano quasi tutte al Nord. Questo non lo consentiremo”.

5G, favorevole contrario?

“Io sono in linea di massima per favorire a tutto ciò che è progresso in sicurezza. Questa terra ha bisogno di progresso sempre compatibile con l’ambiente”

La città metropolitana, è un ente monco che sconta oggi i ritardi della mancata attribuzione di alcune deleghe:

“I cittadini sanno che io mi sono battuto per l’attribuzione delle deleghe. Ho fondato anche una associazione, ho scritto all’allora Ministro dell’Interno Minniti, ho scritto ad Oliverio, ad Irto, ed ho scritto al sindaco Falcomatà. Quelli che dovevano essere delle funzioni attribuibili per Legge, la Calabria è l’unica Regione che non l’ha dati alla città metropolitana. Anche qui io attiverò subito la procedura per avere le funzioni e se la Regione non le darà, io farò delle azioni pesantissime, tra le quali quelle di ottenere le risorse che ci dovevano dare per le funzioni che ci sono state assegnate. Ma ho avuto anche l’avallo del centrodestra di chiedere queste funzioni e delle funzioni aggiuntive, anche perché con le funzioni la Regione risparmia delle risorse ingenti, dà delle funzioni a un ente che più vicina al cittadino. Noi vogliamo avere le deleghe e delle funzioni maggiori perché vogliamo accedere ai finanziamenti europei senza passare dalla Regione”.

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