Occhiuto in Consiglio Regionale: ‘Indagato da un anno, ma non conosco i fatti contestati’
"Aspetto di essere sentito dai magistrati e l'accoglimento della mia richiesta - di stringere i tempi - mi fa pensare che c'è da parte della Procura la volontà di accertare la verità" le parole del Governatore
25 Giugno 2025 - 15:06 | Comunicato Stampa

In accoglimento di una specifica richiesta presentata da una parte della minoranza al presidente del Consiglio Filippo Mancuso, il presidente della Giunta Roberto Occhiuto è intervenuto, in apertura della seduta di Consiglio, sulla vicenda giudiziaria che lo riguarda.
È stato il capogruppo del Pd, Domenico Bevacqua, a spiegare le ragioni della richiesta:
«Sappiamo bene che non possiamo entrare nel merito del processo. Questa non è un’aula di tribunale, ma è comunque un organismo politico-istituzionale che ha, non solo il dovere, ma anche l’esigenza di essere messo a conoscenza di vicende personali, anche diverse dall’impegno istituzionale».
L’intervento di Occhiuto
«Ho ritenuto di essere comunque presente oggi a questa seduta – ha affermato Occhiuto – perché, come sanno i consiglieri di maggioranza e di minoranza, io non mi sono mai sottratto ad alcun confronto e ad alcuna discussione in Consiglio regionale. E non voglio farlo nemmeno in questa occasione. Credo che un’informativa su fatti che allo stato non sono noti nemmeno a me, sarebbe in qualche modo irrituale, ma spiego quello che è successo per il livello di conoscenza che ne ho».
Occhiuto ha così ricostruito i fatti, spiegando che la vicenda è cominciata il 6 giugno, quando ha ricevuto una telefonata dal comandante provinciale della Guardia di Finanza che lo informava della necessità di notificargli un atto.
«Scopro in quell’occasione di essere stato iscritto da un anno nel registro degli indagati e che la richiesta comunicatami riguardava una proroga di indagini per altri sei mesi. Ma non mi è stato possibile capire quali siano i fatti contestati. Ricevo questo atto con lo stato d’animo che potete immaginare. Perché sono arrivato a 56 anni senza aver mai ricevuto una comunicazione giudiziaria».
I rapporti con un ex socio
«Ho letto sulla stampa locale e poi su quella nazionale una serie di fatti dai quali ho dedotto che potessero riguardare sostanzialmente i miei rapporti societari con un mio ex socio, col quale avevo costituito delle società nel 2016. Fatti che io ritenevo assolutamente ordinari, tipici dei rapporti societari, come mille società italiane tra mille soci».
Dopo aver partecipato a una trasmissione su una televisione nazionale, Occhiuto ha deciso di non rilasciare ulteriori dichiarazioni pubbliche. Tuttavia, ha scelto di intervenire in Consiglio «per rispetto dell’Istituzione».
Fiducia nella Procura e volontà di chiarimento
«Aspetto di essere sentito dai magistrati. Sono molto contento che l’Ufficio di Procura abbia aderito a questa mia richiesta e che è stato concordato con i miei avvocati che sarò sentito entro la pausa estiva. Questo mi fa pensare che c’è anche da parte della Procura la volontà di accertare la verità nel più breve tempo possibile ed è quello che mi auguro».
Infine, ha ribadito la propria disponibilità al confronto con l’Aula:
«Quando dovesse essere necessario, se ci dovessero essere elementi in mia conoscenza, non avrò difficoltà, come mai ne ho avuti, a confrontarmi con il Consiglio regionale».
Fonte: Ansa Calabria