Op. Monastero e Millennium, Libera: ‘Territorio gravemente danneggiato dalla criminalità’
La nota di Libera: 'Il cambiamento ha bisogno dell’impegno collettivo di cittadini, scuole, imprese e istituzioni'
25 Maggio 2025 - 11:31 | Comunicato

In appena otto giorni, la Procura della Repubblica di Reggio Calabria ha messo a segno due operazioni giudiziarie che raccontano, senza mezzi termini, la profondità del radicamento mafioso nel tessuto sociale ed economico della città.
Con l’operazione “Monastero”, emerge in modo netto la pervasività delle cosche nel sistema economico locale. Con “Millennium”, invece, si punta il faro su reati di estrema gravità, come lo scambio elettorale politico-mafioso, che minano alla base la democrazia e la libertà del voto.
La reazione di Libera Reggio Calabria
A commentare con forza questi sviluppi è il Coordinamento di Libera Reggio Calabria, che sottolinea come le due inchieste rappresentino “la fotografia di un territorio gravemente danneggiato dalla criminalità organizzata”.
“È a partire dalle azioni della magistratura che la città può trovare la forza di credere in un cambiamento possibile” – si legge in una nota dell’associazione – “un cambiamento che ha bisogno dell’impegno collettivo di cittadini, scuole, imprese e istituzioni”.
Le parole del procuratore Lombardo
A rafforzare questo messaggio sono anche le parole del procuratore Giuseppe Lombardo, che ha ricordato come Reggio Calabria “non sia una città come le altre” e ha citato Giovanni Falcone per sottolineare la necessità di un impegno straordinario dello Stato nella lotta ai poteri mafiosi.
“Un impegno – ha detto – che lo Stato è pronto a mantenere ogni giorno, accanto ai cittadini”.
Libera: costruire una rete di legalità e giustizia sociale
Libera ribadisce il proprio sostegno alle azioni della magistratura e delle forze dell’ordine. Il lavoro quotidiano dell’associazione punta a costruire una rete viva e resistente, fatta di scelte di legalità, partecipazione e giustizia sociale.
“Crediamo nella forza della collettività – conclude Libera – perché solo attraverso il coinvolgimento attivo di tutti si può affermare il bene comune contro ogni forma di sopraffazione mafiosa”.