Parco d’Aspromonte, Autelitano boccia la gestione Bombino. L’ex presidente: “È incompatibile, si indaghi”

Botta e risposta tra l’attuale e il precedente presidente dell’Ente che accusa: "Tanti dipendenti stanno chiedendo il trasferimento"

È un botta e risposta mediatico in piena regola, e senza esclusione di colpi, quello tra presidente ed ex presidente dell’Ente Parco dell’Aspromonte, rispettivamente Leo Autelitano e Giuseppe Bombino, che si alimenta con una serie di accuse reciproche che non lasciano sperare per il più classico lieto fine.

L’affondo

Tutto nasce dalle dichiarazioni dell’attuale numero uno del Parco, Autelitano, riportate in un Verbale dell’Assemblea dei Sindaci che compongono la Comunità del Parco Nazionale dell’Aspromonte. Le dichiarazioni – che l’ex Bombino definisce prima “gravi” e poi “illazioni” -, sono state pubblicate da una testata giornalistica locale e, riguarderebbero l’attività amministrativa portata avanti da Bombino al Parco.

Quello di Autelitano d’altra parte è un giudizio in chiaroscuro:

“Un progetto di ciclovia, 4 milioni di euro, che viaggia sulla dorsale e arriva al mare. Questo progetto interessa molte aree fuori dal Parco e di contro ne esclude altre importanti interne. Il progetto Sentiero Italia di sentieristica, altrettanto oneroso, che interessa molte aree fuori dal Parco. Il Parco non intende più finanziare questi progetti, perché non si può fare e perché i comuni hanno fatto una scelta di riperimetrare il Parco tirando fuori proprie aree agricole e chi sta dentro il Parco deve essere beneficiario unico di interventi”

Ma non solo, l’affondo continua:

“Il Parco non è un vincolo, è strutturato in modo da garantire e avvantaggiare gli operatori locali. Le opportunità si costruiscono affiancando le comunità. La Carta europea del turismo sostenibile, ottimo metodo di pianificazione, ma se non c’è la presenza del Parco sul territorio rimane teoria non applicabile. Il Geo parco Unesco è una cosa importante da non sottovalutare ma quello che conta è la costruzione sul territorio, abbiamo convenuto con gli uffici di realizzare sentieri tematici per fare concretamente realizzare il progetto sul territorio”.

Infine, un accenno anche ai progetti di ricerca:

“Negli ultimi anni, dal 2014 ad oggi, sono stati spesi 5 milioni di euro su progetti di ricerca a ruota libera senza una programmazione. Saranno rese note le ricerche effettuate per le opportune valutazioni”.

La replica di Bombino

L’ex presidente del Parco confida che non vorrebbe rispondere, ma poi va a braccio – “lo devo all’Aspromonte e alla sua gente” scrive – e non le manda certo a dire, intanto soffocando “sul nascere ogni tentativo mistificatorio” generato, per dirla con lui, con la sola finalità di screditare il Parco e il territorio. Ma per l’ex presidente Autelitano argomenta intorno a tematiche che, “evidentemente, non conosce”. Come nel caso della ciclovia.

“Evidentemente Autelitano non sa neanche di cosa si stia parlando: la cosiddetta “Ciclovia dei Parchi”, come pure la rete sentieristica denominata “Sentiero Calabria” (connessa al sentiero Italia), rappresentano due iniziative finanziate dalla Regione Calabria e non con fondi del Parco; l’intento della progettualità, peraltro, è quello di creare una infrastruttura di collegamento dolce dallo Stretto al Pollino. La strategia, pertanto, si inscrive in seno ad una politica di valorizzazione paesaggistica, naturalistica e culturale del territorio su scala regionale. Si tratta, dunque, di un finanziamento europeo, erogato dalla Regione, ed espressamente voluto dall’Assessorato all’Ambiente, concertato con i Parchi, con le Aree Protette regionali e le Associazioni di categoria, preordinato a realizzare il congiungimento dei punti di maggior interesse della Calabria”.

Per quanto riguarda i progetti di ricerca Bombino sottolinea che questi rispondono alla principale mission di un Parco Nazionale. Rimarcando, poi, che grazie alla programmazione, alla progettualità ed alla professionalità dell’Ente, sono state intercettate numerose linee di finanziamento in ambito europeo, nazionale e regionale, ulteriori rispetto alla dotazione finanziaria ministeriale.

Proprio nell’ambito dei progetti di ricerca rientrano la presentazione di “Demetra” la quercia più antica al mondo, la valorizzazione del castagno di Aspromonte con la realizzazione della prima bici in legno, solo per citare alcune iniziative.

“Peraltro, le ultime due iniziative che ho citato sono state ‘parassitate’ dallo stesso Autelitano, che ha potuto recentemente avvantaggiarsi della (negata) programmazione del passato per guadagnare un facile posto in prima fila”.

“Delirio denigratorio”

Al termine del lungo intervento pubblicato sulla propria pagina Facebook, Bombino si domanda, innanzitutto,

“quale sia l’intento di questa demonizzazione del passato che sfregia l’immagine di un’Amministrazione, della sua struttura, del Ministero vigilante, del Raggruppamento Carabinieri Forestali e degli altri Soggetti colpiti dal delirio denigratorio di Autelitano. Non vorrei che tali deliri nascano dalla necessità di spostare l’attenzione da fatti assai gravi – e sicuramente da approfondire, sempre nel preminente interesse pubblico – che interessano questi ultimi mesi di presidenza Autelitano”.

Bombino lancia insomma un sasso anche pesante nello stagno, soprattutto quando parla di

“un gravissimo doppio conflitto di interessi che determinerebbe l’incompatibilità del presidente rispetto al ruolo istituzionale rivestito, e che potrebbe avere ricadute sul corretto funzionamento e sulla trasparenza dell’Ente”.

E per questo auspica che il Ministro dell’Ambiente voglia approfondire la sussistenza dei requisiti di legittimità della carica di Autelitano.

Infine Bombino getta altre ombre sulla gestione Autelitano:

“Potrebbe spiegarsi anche in questo modo la volontà di tanti dipendenti, tra cui alcuni funzionari, di chiedere il trasferimento presso altre amministrazioni? D’altronde, basterebbe guardare gli atti pubblicati sull’archivio online dell’Ente per rendersi facilmente conto di come sia venuto meno il ‘clima di serenità’ all’interno della struttura”.