Pergolizzi: ‘A Reggio non ho fallito. Sanno tutti quali sono i due giocatori che avrei voluto’
"Dopo che sono andato via non ho ricevuto neanche una telefonata. A Palermo ho lavorato con gente di spessore..."
05 Novembre 2025 - 12:14 | Redazione

Nel corso dell’intervista rilasciata ad albamaranto.org, l’ex Pergolizzi ha parlato anche del suo percorso con la Reggina e i motivi dell’addio: “A Reggio non ho fallito, è solo che non ho potuto portare a termine il mio lavoro. Rifarei mille altre volte quell’esperienza, pur di tornare a Reggio ho rinunciato a proposte importanti, alcune arrivate persino nel viaggio in macchina da Ascoli a Reggio.
”I problemi che hanno riguardato la mia famiglia sono stati di una certa entità, se non lo fossero stati non avrei rinunciato ad un biennale e alla fine sarei andato ad allenare altrove, mentre la scorsa stagione avete visto che sono rimasto fermo. Sulla dirigenza amaranto non ho niente da dire, Ballarino, Praticò e Bonanno mi hanno messo a disposizione una squadra importante, costruita secondo le mie indicazioni, che ho lasciato a due punti dalla vetta, in piena corsa per la vittoria del campionato. Se fossi rimasto, chi può dire come sarebbe finita? Magari perdevo un’altra partita e mi mandavano via, magari le vincevo tutte pure io, magari non perdevo a febbraio con il Siracusa…
Ho anche provato a convincere qualche altro calciatore a raggiungermi mandandogli le foto del Centro Sportivo e della città. Poi, è chiaro, lo sanno tutti che avrei voluto Maldonado e Di Nardo, due elementi di grande qualità e che stanno facendo bene anche quest’anno, addirittura in serie B come lo stesso Di Nardo”.
“Io sono andato via in silenzio, perché il silenzio è la cosa migliore nella vita, comunque grato per avere avuto l’opportunità di avere allenato la Reggina. Come si dice dalle mie parti, “preferisco lasciare profumo”, però la mia situazione familiare era conosciuta, e dopo che sono andato via non ho ricevuto neanche una telefonata…”.
Il campionato vinto a Palermo
“A Palermo, al di là delle qualità tecniche ed umane del gruppo che ho allenato, ho lavorato con Castagnini e Sagramola, gente di spessore e con tanti anni di calcio sulle spalle. Siamo partiti ad agosto inoltrato con 13 giocatori, non avevamo neanche i palloni, ma alla prima partita a Marsala ci hanno seguito 5500 persone”.
