'Non facciamo morire la cultura in Calabria': al via la petizione per aiutare gli artisti

Gli operatori del settore chiedono alla Regione Calabria di istituire lo stato di calamità

Domenico Gatto, Presidente dell’Associazione Traiectoriae, ha lanciato una petizione inviata al Presidente della Regione Calabria, Jole Santelli, per aiutare il settore degli eventi culturali dal vivo nella nostra terra in questo momento di significativa crisi economica. Tale iniziativa è stata sostenuta da grandi artisti di livello nazionale e internazionale, tra cui ricordiamo Roberto Scandiuzzi, Alfonso Antoniozzi, Orlin Anastassov, Francesca Romana Tiddi, Matteo Beltrami, Aurora e Chiara Tirotta, e dal critico Andrea Merli.

Quanto segue riporta la riflessione di Gatto e le richieste che rivolge alla Regione Calabria e alla Città Metropolitana.

“L’attuale epidemia di Covid-19 sta mettendo in ginocchio l’intera economia calabrese e ha di fatto totalmente azzerato tutte le attività culturali e gli eventi che riguardano lo spettacolo dal vivo nella sua programmazione e realizzazione. Essendo questo un settore nel quale diventa impossibile praticare il distanziamento sociale si prevede che sarà uno degli ultimi ad essere riaperto.

Questo fa sì che centinaia di persone (artisti, tecnici, organizzatori e lavoratori dell’indotto) siano rimasti privi di entrate e tutele, senza avere la minima prospettiva per una ripresa nell’immediato futuro.

Un mondo che, nel silenzio e nell’indifferenza delle istituzioni, sta precipitando nella disperazione.

Come Presidente dell’Associazione culturale Traiectoriae e direttore artistico di rilevanti Festival di musica lirica e classica, mi faccio portavoce di tutta una categoria nel sollecitare le istituzioni calabresi a prendere atto di questo problema chiedendo che si intervenga con atti straordinari che facciano sì che chi vive di questo lavoro non venga dimenticato.

In questi giorni è stata promossa una petizione virtuale perché la Regione dichiari lo stato di Calamità anche per questo settore che non ha meno dignità e non deve avere meno tutele di altri per cui questo stato è stato dichiarato.

Chiediamo alla Presidente della Regione Calabria, di erogare subito i saldi del 2018, di rendere definitive le graduatorie degli eventi culturali del 2019 per i quali vanno subito erogati gli anticipi, evitando tutta la lentezza burocratica che ne caratterizza l’iter. Sappiamo che in quasi tutte le regioni italiane le richieste che noi avanziamo sono state realizzate all’inizio della crisi senza richiedere documentazione e integrazioni, e ci risulta difficile comprendere perché in Calabria si proceda con lentezza pachidermica senza considerare, per questo settore, il momento di crisi, e perché ci si comporta come se fossimo in un anno normale.

Valutato che la task force del Governo ha considerato il settore dello spettacolo come quello più problematico e che per questo sarà uno degli ultimi ad aprire, accadrà che verrà cancellato un anno di attività. Questo farà sì che molte realtà che hanno dato lustro alla Regione, realizzando, anche con proprie forze economiche e professionali, eventi di successo di carattere internazionale non riusciranno a riprendere la loro attività privando la Regione della sua vitalità culturale.

Per questo si chiede che venga dichiarato lo stato di calamità e che venga presa in considerazione la necessità di sostegni straordinari per il 2020, anche se non sarà possibile realizzare le attività.

Questa sollecitazione vale altresì per il Sindaco della Città Metropolitana di Reggio Calabria, che deve sostenere le realtà professionali di alto livello: quelle che in questi anni, hanno lottato con le proprie forze per realizzare all’interno dell’ex provincia di Reggio Calabria un’offerta culturale variegata e di altissimo profilo internazionale.

Penso che in questo tempo di crisi sia arrivato il momento che questa Istituzione, cominci a fare una differenziazione di sostegno fra chi opera in questo settore in modo professionistico, facendo di questo lavoro il proprio sostentamento e la propria ragione di vita, e chi lo fa per hobby e in modo dilettantistico. Non giova continuare a gettare tutto nello stesso calderone come si è fatto finora, distribuendo finanziamenti a pioggia a prescindere dal valore artistico e professionale delle proposte.

Si propone di utilizzare la cifra (vista l’idea di fondo, sarebbe stata di centinaia di migliaia di euro) che la Città Metropolitana aveva destinato per finanziare gli spettacoli per questa estate con i due avvisi pubblici esplorativi scaduti a marzo, per sostenere le realtà artistiche professionali che hanno la sede all’interno della Città Metropolitana e che rischiano di dover cessare l’attività per sempre, con grave danno per il territorio, deprivato di una fondamentale branca culturale.

Individuare le realtà è molto semplice: è sufficiente scorrere le graduatorie dei finanziamenti regionali per i grandi eventi sia triennali sia annuali. Oltre alla Associazione Traiectoriae, ideatrice e realizzatrice del Calabriae e Rhegium Opera Musica festival, che mi onoro di presiedere, che quest’anno è stata giudicata prima nelle graduatorie regionali dei grandi eventi, fanno parte di questo panorama: l’Orchestra del Teatro F. Cilea, del Coro Lirico F. Cilea; le realtà che si occupano di teatro come Scena Nuda e Polis Cultura; la Ram Film che si occupa di Cinema; i festival di musica Jazz, come Roccella Jazz ed Ecojazz, e di musica etnica come Paleariza.

Tutte realtà affermate a livello nazionale e internazionale. Accanto a queste bisognerà riconoscere quelle realtà che hanno animato in modo costante il territorio con proposte di grande valenza artistica, tra le altre, Officina dell’arte e il Festival di Musica Classica della Locride.

Un’offerta variegata che tocca tutti gli ambiti dello spettacolo che, se opportunamente riconosciuta e sostenuta, potrebbe trasformare la Città Metropolitana di Reggio di Calabria in un punto focale di attrazione turistica a livello europeo, legato alla cultura, allo spettacolo dal vivo che potrà riuscire a valorizzazione il patrimonio artistico ed archeologico.

Si ribadisce che se in questo problematico momento anche da parte della Città Metropolitana non si comincia a sostenere le realtà artistiche professionali, c’è la concreta possibilità che il prossimo anno non solo presso il Teatro Cilea, ma in tutti comuni che compongono la Città Metropolitana non vi sia un solo spettacolo di alto livello e che quindi si faccia scomparire un patrimonio che appartiene a tutti.

Questo settore, che qualcuno può considerare effimero, dà sostentamento a migliaia di soggetti e famiglie.

Non bisogna far morire la cultura in Calabria”.

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