Preferenza di genere, Lemma: "Un fallimento che non fa onore alla politica calabrese"

"Il Consiglio regionale ha nuovamente affossato la proposta di legge di Flora Sculco che introduce la doppia preferenza di genere". Di seguito le dichiarazioni del Commissario Provinciale Udc

“E’ finita come già si sapeva da tempo. Il Consiglio regionale ha nuovamente affossato la proposta di legge di Flora Sculco che introduce la doppia preferenza di genere. Nonostante le promesse e le rassicurazioni dei giorni precedenti, in Aula è andato in scena nuovamente uno spettacolo indecoroso per l’Istituzione stessa e per i rappresentanti delle associazioni e i cittadini che attendevano una risposta di modernità e uno scatto di orgoglio”.

Il Commissario Provinciale dell’Udc Paola Lemma chiama tutti i gruppi politici presenti in Consiglio regionale ad assumersi le proprie responsabilità e dire chiaramente quali sono le reali intenzioni sulla doppia preferenza di genere.

«La pessima manifestazione teatrale alla quale il centrosinistra ci ha fatto assistere è senza uguali; è entrato in aula mentendo ai calabresi sapendo di mentire! Già dalla mattinata si utilizzava il pallottolliere ma il numero 15 non si superava!!!».

«Una circostanza di una gravità inaudita, che si trascina da mesi, e avrebbe dovuto portare all’interruzione anticipata della legislatura. E’ chiaro, però, che non ha neanche senso arrivare in Aula, di nuovo, senza avere raggiunto un accordo. E’ evidente che la maggioranza vuol prendere in giro i calabresi, altrimenti perchè aspettare quattro anni dal deposito della legge Sculco e non portarla ai voti quando il Presidente Oliverio godeva della maggioranza in Aula? Sarebbe interessante capire, ad esempio, perchè non si è mai riunita la Commissione di lavoro sulla legge elettorale che avrebbe dovuto presentare una proposta di riforma complessiva».

Paola Lemma prosegue affermando:

«Ed è altresì interessante sapere perchè il presidente Oliverio e i capigruppo del centrosinistra che tanto si sono detti favorevoli alla modifica de qua, non abbiano richiamato all’ordine detta Commissione, esigendo di sapere cosa si sarebbe discusso in Aula. L’Udc, tuttavia, non è interessata alla ricerca del colpevole e vuole soltanto chiarezza: il Consiglio vuole la legge sulla doppia preferenza di genere? Se la risposta è affermativa i gruppi trovino una soluzione e indichino una data. Altrimenti dicano chiaramente che non hanno intenzione di approvarla.  Tenere la massima Assemblea elettiva calabrese in questo limbo non giova a nessuno e non fa una bella pubblicità alla Calabria che pare essere molto più moderna e culturalmente progredita rispetto ai suoi rappresentanti politici».

Fonte: Paola Lemma – Commissario Provinciale Udc – Città Metropolitana di Reggio Calabria