Classifica qualità della vita 2020, il vicesindaco Perna lapidario: ‘Cosa è cambiato?’

L’esponente della giunta Falcomatà offre una lettura diversa dei dati e rilancia: ‘Ripartiamo dai giovani”

Nella graduatoria sulla qualità della vita nel 2020, stilata da Italia Oggi con l’ausilio dell’Università “La Sapienza”, la provincia di Reggio è risultata al 78° posto (su 107), prima città metropolitana del Sud, davanti a Napoli, Bari e Palermo. E come ogni classifica, relativa alla qualità della vita o al gradimento degli amministratori, i risultati fanno sempre discutere.

Classifica qualità della vita 2020: pareri discordanti

D’altra parte, a turno, chi è all’opposizione esalta o contesta il risultato che può essere negativo o positivo per chi amministra. È stato così negli anni di governo di centrodestra ed è così con il centrosinistra alla guida della città. Ognuno trova sempre un motivo per sorridere, o per ricamarci sopra.

Ma alla fine ciò che conta è la vita reale, non quella degli indicatori e dei numeri, che è la cartina di tornasole di quanto dicono quelle classifiche.

E se la minoranza di centrodestra è andata all’attacco dell’amministrazione indicando le tante emergenze in città, con molta onestà intellettuale il sindaco Giuseppe Falcomatà ha commentato la classifica con un laconico “non eravamo brocchi prima, non siamo dei campioni adesso”.

Cosa è cambiato?

E sulla classifica non ha rinunciato ad esprimere la propria opinione neanche il vicesindaco Tonino Perna che, attraverso il suo personalissimo “Diario non comune dal Comune” si pone degli interrogativi (se vogliamo retorici) intrecciando storie di vita vissuta ai freddi numeri.

“Dovremmo essere contenti, e lo siamo, ma qualche dubbio nasce spontaneo. Per molti anni nelle graduatorie sulla qualità della vita la nostra provincia risultava sempre agli ultimissimi posti. Che cosa è cambiato?

Una domanda che poi si sono posti in tanti, ma Perna dà una sua lettura sostenendo che la qualità della vita sia un parametro così soggettivo che nessuna seria quantificazione sia possibile, che nessun algoritmo dia una risposta soddisfacente.

Ripartire dai giovani

Il vicesindaco insomma guarda in faccia la realtà e non dà tutto per scontato, come per esempio esaltare il risultato solo perché fa parte dell’amministrazione. E spiega anche il perché:

“C’è chi come Margareth, la donna di Detroit che ha ripulito piazza Carmine, vive nel cuore della città e adora Reggio, la trova una delle più belle città del mondo (ne sono testimone: è mia nipote!). C’è chi vive in uno dei quartieri periferici, soffocato dalle auto, senza marciapiedi, spazi verdi dove i figli possono giocare, soffocato dalla spazzatura e magari con l’acqua che arriva dal cielo ma non dal rubinetto”.

Perna prova quindi a fornire un’angolazione diversa:

“Vorrei chiedere quale sia la qualità della vita nella nostra città ai giovani che lavorano in smart working per le imprese del Centro-Nord e che sono tornati al Sud in decine di migliaia, e nella nostra città metropolitana si stimano in circa 3 mila”.

A questi giovani, annuncia il vicesindaco, con l’assessore Giuggi Palmenta si rivolgerà l’amministrazione nei prossimi giorni

“perché li riteniamo una grande opportunità, una linfa vitale per fare ripartire la nostra città che negli ultimi venti anni ha visto emigrare due giovani su tre tra i venti e i quaranta anni”.