Reggina, Gallo: 'Vogliamo tenere Baroni. Capisco amarezza dei tifosi'

'A dicembre ero spaventato da una possibile retrocessione. Grazie a Baroni, uomo di parola. Per i play-off non molliamo'

Il bilancio stagionale del presidente Gallo, con la salvezza in cassaforte e l’obiettivo play-off ancora possibile. Il massimo dirigente amaranto ripercorre le tappe principali di un campionato dai due volti: complicato e a rischio retrocessione nel girone d’andata, con il turbo nel girone di ritorno.

“So quali erano i proclami che avevo fatto a inizio stagione e capisco che la tifoseria possa non essere soddisfatta. Però voglio sottolineare per il risultato oggi ottenuto in modo ufficiale, la permanenza in serie B. Ricordo i giorni precedenti all’arrivo di Baroni, ero in una condizione pessima, preoccupato per le sorti della Reggina.

Baroni mi rassicurò, dicendo “Presidente le prometto che la salvo”, da quel giorno ripresi a dormire e mangiare dopo un periodo drammatico. Oggi voglio ringraziarlo pubblicamente perchè ha mantenuto la parola, allo stesso modo ringrazio tutta la squadra, lo staff e tutti i dipendenti del club”.

‘Vogliamo tenere Baroni’

“Questo è stato il primo campionato di serie B disputato con la mia presidenza, una categoria difficile anche dal punto di vista economico per le difficoltà dovute alla pandemia. Oggi ho detto a mio fratello ‘speriamo che oggi sarà la penultima volta che vedrò il Granillo vuoto’, per noi giocare senza la spinta del pubblico è un handicap forte.

Il campionato non è ancora finito, fino a quando ci sarà da lottare la Reggina battaglierà. Futuro con Baroni? E’ chiaro che il desiderio è quello di proseguire insieme, poi al tavolo ci siederemo in due e vedremo. Per la questione stadio il più informato è Fabio De Lillo, l’obiettivo del club è quello di avere uno stadio di proprietà, una casa per tutti i tifosi amaranto.

Rush finale dopo lo stop al campionato con 4 gare in 10 giorni? Non eravamo d’accordo, infatti abbiamo votato contro la proposta poi ratificata. Siamo stati penalizzati da questa decisione a livello fisico e psicologico, eravamo lanciati”.