Reggina: la convinzione di Torrisi si contrappone ad un ambiente ormai sfiduciato
"La frattura tra tifoseria e proprietà sembra ormai insanabile"
05 Novembre 2025 - 16:17 | Redazione

La speranza di un rilancio si è praticamente spenta al Granillo. La Reggina è caduta ancora una volta e lo ha fatto nella giornata in cui ci si aspettava un minimo di continuità dopo il successo soffertissimo di San Cataldo. In conferenza stampa, mister Torrisi ha provato a tenere alta la fiducia: “Se la Nuova Igea è la capolista e ha battuto la Nissa, sono ancora più certo che noi arriveremo all’obiettivo. Lotteremo fino alla fine e riusciremo a raggiungerlo“.
Parole nette, convinte. Ma il campo racconta altro. La squadra non ha mostrato segnali di crescita rispetto alla gestione Trocini. Stessa impostazione, stessi limiti. Una manovra lenta, prevedibile, poche idee e, soprattutto, pochissime occasioni da gol. Se prima si creava poco, oggi si crea praticamente nulla.
A tutto questo si aggiunge un clima sempre più pesante. La curva ha scelto l’indifferenza verso la squadra e la contestazione aperta nei confronti della società. Dal primo all’ultimo minuto di ogni gara, un messaggio chiaro: basta, “La Reggina ai reggini“, lo hanno detto e scritto in modo netto. La frattura tra tifoseria e proprietà sembra ormai insanabile.
La società, intanto, è chiusa nel suo silenzio. Nessuna parola ufficiale, mentre le voci di nuovi possibili acquirenti circolano senza mai diventare concrete. Un limbo che alimenta confusione e sfiducia.
Torrisi, come detto, prova a trasmettere ottimismo ai suoi giocatori e all’ambiente. È condivisibile la sua posizione: un allenatore deve crederci per primo o comunque farlo credere, anche se oggi la sua convinzione sembra soprattutto un tentativo di proteggere un gruppo in difficoltà, in attesa, forse, di rinforzi futuri. Il campo però non aspetta. La Reggina deve cambiare passo. Servono idee, personalità, risultati. Perché il tempo delle parole, da queste parti, è già finito da un pezzo. In attesa che la società, come si scriveva in altra pagina del nostro giornale, esca pubblicamente per spiegare quello che sta succedendo, quello che intende fare e come procedere.
